Nel quadro dell’attuale dibattito intorno alla nascita della regia, entro la dialettica delineatasi nel corso degli ultimi anni tra ipotesi della “discontinuità” novecentesca – tutta protesa a far luce sul cosiddetto “salto” registico del XX secolo – e ipotesi della “continuità” professionale – volta a predatare la genesi della prassi e della poetica registica rispetto alla tradizione storiografica in uso collocandola all’altezza del primo emergere dell’industria dello spettacolo agli albori del XIX secolo –, con il saggio "La naissance de la mise en scène et l’“opéra”", percorrendo questa seconda via dell’antitesi, si è inteso render conto del profilarsi di una professionalità registica in ambito operistico già a partire dagli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento. Lo studio della scena musicale è parso particolarmente rilevante sia in relazione alla complessità organizzativa e produttiva del teatro d’opera – implicante una precoce specializzazione dei mestieri teatrali e una non meno precoce “industrializzazione” del processo creativo – sia per l’influsso da essa esercitato sul codificarsi della sintassi registica tout court; si pensi all’incidenza del modello wagneriano sulla teorizzazione registica tardo ottocentesca o, saltando al capo opposto della parabola storica della regia, a figure di registi-compositori contemporanei come Cristoph Marthaler o Heiner Goebbels. Gli estremi cronologici individuati – 1831-1848 – delimitano un “periodo” intimamente complesso, ma in sé relativamente unitario e coeso, stretto tra l’affermarsi sulle scene musicali dell’egemonia del Grand Opéra di matrice meyerbeeriana per un verso e il tramontare di un certo mondo imprenditoriale primottocentesco a vantaggio del delinearsi di nuovi sistemi produttivi dell’opera per l’altro. Entro questa fascia cronologica si sono indagate le relazioni tra tre differenti campi di indagine: il mercato, la drammaturgia musicale e la direzione d’orchestra, visti come tre complementari nuclei di propulsione del linguaggio registico. Una volta individuate le tre differenti prospettive d’approccio al problema della nascita della regia nell’ambito del teatro musicale, si è proceduto alla determinazione dei casi di studio. La scelta è caduta: sulle esperienze maturate presso il Teatro alla Scala di Milano nei primi decenni dell’Ottocento (lette come significativo esempio di vera e propria “regia di stato”), sul contesto produttivo del teatro per musica inglese largamente dominio delle leggi del mercato (come insegna lo studio della messa in scena di “The maid of Artois” del compositore Michael William Balfe e del manager e librettista Afred Bunn realizzata nel 1836) e sui modelli elaborati all’interno del teatro d’opera francese. Su quest’ultimo fronte si è studiata la messa in scena del “Benvenuto Cellini” di Berlioz (1838), terreno di un violento conflitto tra il “drammaturgo” Berlioz e il “direttore d’orchestra”/regista Habeneck.

La naissance de la mise en scène et l'"opéra": le marché, la direction d'orchestre et la dramaturgie musicale (1831-1848) / C. Longhi. - STAMPA. - (2009), pp. 53-82.

La naissance de la mise en scène et l'"opéra": le marché, la direction d'orchestre et la dramaturgie musicale (1831-1848)

LONGHI, CLAUDIO
2009

Abstract

Nel quadro dell’attuale dibattito intorno alla nascita della regia, entro la dialettica delineatasi nel corso degli ultimi anni tra ipotesi della “discontinuità” novecentesca – tutta protesa a far luce sul cosiddetto “salto” registico del XX secolo – e ipotesi della “continuità” professionale – volta a predatare la genesi della prassi e della poetica registica rispetto alla tradizione storiografica in uso collocandola all’altezza del primo emergere dell’industria dello spettacolo agli albori del XIX secolo –, con il saggio "La naissance de la mise en scène et l’“opéra”", percorrendo questa seconda via dell’antitesi, si è inteso render conto del profilarsi di una professionalità registica in ambito operistico già a partire dagli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento. Lo studio della scena musicale è parso particolarmente rilevante sia in relazione alla complessità organizzativa e produttiva del teatro d’opera – implicante una precoce specializzazione dei mestieri teatrali e una non meno precoce “industrializzazione” del processo creativo – sia per l’influsso da essa esercitato sul codificarsi della sintassi registica tout court; si pensi all’incidenza del modello wagneriano sulla teorizzazione registica tardo ottocentesca o, saltando al capo opposto della parabola storica della regia, a figure di registi-compositori contemporanei come Cristoph Marthaler o Heiner Goebbels. Gli estremi cronologici individuati – 1831-1848 – delimitano un “periodo” intimamente complesso, ma in sé relativamente unitario e coeso, stretto tra l’affermarsi sulle scene musicali dell’egemonia del Grand Opéra di matrice meyerbeeriana per un verso e il tramontare di un certo mondo imprenditoriale primottocentesco a vantaggio del delinearsi di nuovi sistemi produttivi dell’opera per l’altro. Entro questa fascia cronologica si sono indagate le relazioni tra tre differenti campi di indagine: il mercato, la drammaturgia musicale e la direzione d’orchestra, visti come tre complementari nuclei di propulsione del linguaggio registico. Una volta individuate le tre differenti prospettive d’approccio al problema della nascita della regia nell’ambito del teatro musicale, si è proceduto alla determinazione dei casi di studio. La scelta è caduta: sulle esperienze maturate presso il Teatro alla Scala di Milano nei primi decenni dell’Ottocento (lette come significativo esempio di vera e propria “regia di stato”), sul contesto produttivo del teatro per musica inglese largamente dominio delle leggi del mercato (come insegna lo studio della messa in scena di “The maid of Artois” del compositore Michael William Balfe e del manager e librettista Afred Bunn realizzata nel 1836) e sui modelli elaborati all’interno del teatro d’opera francese. Su quest’ultimo fronte si è studiata la messa in scena del “Benvenuto Cellini” di Berlioz (1838), terreno di un violento conflitto tra il “drammaturgo” Berlioz e il “direttore d’orchestra”/regista Habeneck.
2009
Avènement de la mise en scène / Crise du drame. Continuités-discontinuités, atti del convegno franco-italiano, Parigi, Théâtre de la Colline, 12-13 dicembre 2008
53
82
La naissance de la mise en scène et l'"opéra": le marché, la direction d'orchestre et la dramaturgie musicale (1831-1848) / C. Longhi. - STAMPA. - (2009), pp. 53-82.
C. Longhi
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