Antigone o Della Germania. Per una "storia" delle "rappresentazioni" di «Antigone» in area tedesca nel secondo Novecento

Sulla scorta di alcune suggestioni staigeriane desunte dalla fondamentale monografia "Le Antigoni" del 1984, il saggio tenta di dimostrare quanta parte abbia avuto l'attraversamento teatrale del mito di Antigone nella formazione dell'identità culturale tedesca contemporanea, prendendo come campo di osservazione privilegiato la "storia" delle "rappresentazioni" sceniche del grande mito attico proposte in Germania nel secondo Novecento. Prendendo come paradigmi delle due principali "poetiche" teatrali di fine XX secolo, ossia quella epica e quella crudele, due grandi rivisitazioni teatrali tedesche del mito di Antigone risalenti all'immediato secondo dopoguerra – rispettivamente la riscrittura dell'"Antigone" sofoclea proposta da Brecht sul filo della traduzione di Hölderlin del grande archetipo classico e l'"Antigonae" di Carl Orff, che utilizza sempre la versione di Hölderlin come libretto –, l'indagine intorno all'utilizzo che l'intelligencija tedesca fa della vicenda della figlia di Edipo come strumento per la presa di coscienza della propria identità comunitaria, sul finire del XX secolo approda così ad una lettura dell'"Antigone" di Christof Nel (Schauspiel di Francoforte, 1978) come tentativo di oggettivazione in pieni "anni di piombo" degli incubi collettivi del terrorismo o ad una esplorazione degli esperimenti compiuti in svariati palcoscenici tedeschi a ridosso del 1989 di fare ricorso alla messa in scena di "Antigone" per comprendere e metabolizzare teatralmente le grandi questioni sollevate dall'unificazione delle due Germanie.