Le trasformazioni in atto nelle scuole paritarie rappresentano un punto di osservazione interessante per comprendere non solo le dinamiche evolutive interne al settore, ma anche per analizzare le condizioni per uno sviluppo sostenibile del sistema educativo italiano. La scuola paritaria si trova al crocevia di complesse traiettorie di cambiamento culturali, sociali, economiche e politiche. La sua capacità di adattamento reattivo è cruciale per intercettare i bisogni complessi di una società basata sulla conoscenza. Il suo ruolo non può essere considerato semplicemente “in negativo” come pure talvolta ha fatto l’analisi economica, identificando nelle organizzazioni non profit la risposta alle difficoltà dello Stato a soddisfare una domanda di beni pubblici eterogenea oppure un ripiego necessario a causa del disinteresse delle aziende for profit, scarsamente attratte da settori relativamente poco remunerativi (Weisbrod 1975). La scuola paritaria trova legittimazione in sé, in virtù di certe sue caratteristiche istituzionali da cui può sviluppare capacità strategiche e competenze organizzative che le conferiscono un vantaggio competitivo rispetto ad altre organizzazioni, sia pubbliche che private for profit. Lo studio che viene qui presentato della scuola paritaria come “impresa sociale”, si basa su queste assunzioni di fondo e si ripromette di analizzare il significato e le implicazioni della scuola-impresa sociale quale “organizzazione ibrida” in cui trovano combinazione caratteristiche apparentemente contrastanti come imprenditorialità e socialità (Capaldo 1996). Semplificando le questioni che vengono affrontate diffusamente nel testo, si può affermare che la confusione che nasce dal concetto di impresa associato alla scuola, deriva dal fatto che immaginiamo l'impresa semplicemente dal punto di vista della produzione di un profitto di cui si appropriano gli individui che vantano diritti di proprietà sul capitale da essi investito nello svolgimento di un’attività commerciale. E da questo ne facciamo discendere tutta una serie di conseguenze negative che vanno dall’assoggettamento del curriculum alle logiche utilitaristiche del mercato, ai comportamenti opportunistici degli offerenti il servizio, disposti a sacrificare la qualità pur di raggiungere un surplus, fino all’instaurazione di sistemi manageriali di comando e controllo dell’operato del personale che ne minano la libertà e l’autonomia professionale. In sostanza, siamo portati a considerare l’impresa-scuola una contraddizione in termini, perché riteniamo inconciliabili il fare educazione con il fare impresa, ritenendo non adeguato uno strumento privatistico qual è l’impresa con una finalità sociale qual è l’educazione.

La scuola paritaria come impresa sociale. Imprenditorialità, rischio e innovazione

PALETTA, ANGELO
2009

Abstract

Le trasformazioni in atto nelle scuole paritarie rappresentano un punto di osservazione interessante per comprendere non solo le dinamiche evolutive interne al settore, ma anche per analizzare le condizioni per uno sviluppo sostenibile del sistema educativo italiano. La scuola paritaria si trova al crocevia di complesse traiettorie di cambiamento culturali, sociali, economiche e politiche. La sua capacità di adattamento reattivo è cruciale per intercettare i bisogni complessi di una società basata sulla conoscenza. Il suo ruolo non può essere considerato semplicemente “in negativo” come pure talvolta ha fatto l’analisi economica, identificando nelle organizzazioni non profit la risposta alle difficoltà dello Stato a soddisfare una domanda di beni pubblici eterogenea oppure un ripiego necessario a causa del disinteresse delle aziende for profit, scarsamente attratte da settori relativamente poco remunerativi (Weisbrod 1975). La scuola paritaria trova legittimazione in sé, in virtù di certe sue caratteristiche istituzionali da cui può sviluppare capacità strategiche e competenze organizzative che le conferiscono un vantaggio competitivo rispetto ad altre organizzazioni, sia pubbliche che private for profit. Lo studio che viene qui presentato della scuola paritaria come “impresa sociale”, si basa su queste assunzioni di fondo e si ripromette di analizzare il significato e le implicazioni della scuola-impresa sociale quale “organizzazione ibrida” in cui trovano combinazione caratteristiche apparentemente contrastanti come imprenditorialità e socialità (Capaldo 1996). Semplificando le questioni che vengono affrontate diffusamente nel testo, si può affermare che la confusione che nasce dal concetto di impresa associato alla scuola, deriva dal fatto che immaginiamo l'impresa semplicemente dal punto di vista della produzione di un profitto di cui si appropriano gli individui che vantano diritti di proprietà sul capitale da essi investito nello svolgimento di un’attività commerciale. E da questo ne facciamo discendere tutta una serie di conseguenze negative che vanno dall’assoggettamento del curriculum alle logiche utilitaristiche del mercato, ai comportamenti opportunistici degli offerenti il servizio, disposti a sacrificare la qualità pur di raggiungere un surplus, fino all’instaurazione di sistemi manageriali di comando e controllo dell’operato del personale che ne minano la libertà e l’autonomia professionale. In sostanza, siamo portati a considerare l’impresa-scuola una contraddizione in termini, perché riteniamo inconciliabili il fare educazione con il fare impresa, ritenendo non adeguato uno strumento privatistico qual è l’impresa con una finalità sociale qual è l’educazione.
2009
Le scuole paritarie nel sistema nazionale d’istruzione
83
110
A. Paletta
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