Gli schwannomi sono neoplasie derivanti dalle guaine dei nervi periferici. Nelle specie ittiche sono stati descritti in pesce rosso (Carassius auratus), dentice (famiglia Lutianidae), salmone argentato (Oncorhynchus kisutch), bicolor damselfish (Pomacentrus partitus) e sperlano americano (Osmerus mordax). Generalmente queste neoplasie hanno un comportamento biologico benigno; tuttavia rari casi di schwannoma maligno sono stati descritti in pesce persico (Perca fluviatilis) e salmone argentato (Oncorhynchus kisutch). L'elevata incidenza degli schwannomi in alcune popolazioni ittiche ha suggerito una possibile eziologia virale, confermata solo nel damselfish. La distinzione tra schwannoma e neurofibroma in patologia animale e umana rimane ad oggi ancora un problema diagnostico e l’approccio ultrastrutturale è stato indicato come strumento d’elezione per differenziare le due neoplasie. Un pesce rosso adulto di 11 cm di lunghezza presentava una massa multinodulare esofitica bianco-rosata nella regione dorsale che coinvolgeva la pinna dorsale; il soggetto è stato sottoposto ad indagini ultrasonografiche che hanno evidenziato un’area a margini netti di forma ovalare ad ecostruttura parenchimatosa omogenea delle dimensioni di 22 x19x17 mm. L’esame color Doppler ha evidenziato una intensa vascolarizzazione intralesionale. Dopo sedazione ottenuta tramite immersione del soggetto in soluzione acquosa con anestetico MS-222, è stato eseguito esame citologico della massa. Nei preparati colorati con May Grünwald-Giemsa si osservavano numerose cellule mesenchimali moderatamente pleomorfe sia isolate che raggruppate in piccoli ammassi irregolari, frammiste a una modica quantità di matrice extracellulare amorfa. Tali cellule, di forma da ovale a fusata con estremità allungate e dimensioni variabili da 70 a 200 µm, avevano elevato rapporto nucleo:citoplasma, limiti cellulari indistinti e scarso citoplasma debolmente basofilo, talora microvacuolizzato. I nuclei, centrali e di forma da ovale a sigariforme, mostravano cromatina granulare con nucleoli spesso multipli. Sul fondo dei preparati erano presenti numerosi eritrociti, leucociti di derivazione ematica, brandelli di capillari e detriti cellulari. Il sospetto citologico di neoplasia mesenchimale maligna, le notevoli dimensioni della massa e le caratteristiche ecografiche suggestive di marcata angiogenesi e potenziale rapido accrescimento, hanno fatto propendere per l’eutanasia del soggetto. Successivamente, la massa è stata sottoposta ad approfondimento istologico ed ultrastrutturale. All’istologia la neoplasia si mostrava non incapsulata e rivestita da un sottile epitelio di derivazione cutanea; era caratterizzata da una ricca vascolarizzazione con presenza di aree emorragiche e macrofagi carichi di emosiderina. Il tessuto neoplastico era intensamente cellulare e composto da cellule fusate con nuclei a palizzata disposte in fasci paralleli o in spirali secondo il tipo Antoni A e intercalate da tessuto connettivo. Numerose cellule neoplastiche presentavano segni di atipia cellulare come la frequente presenza di nucleoli multipli. Le figure mitotiche erano rare. Il tessuto neoplastico mostrava un comportamento localmente invasivo andando ad infiltrare profondamente il muscolo scheletrico della regione dorsale. L’ultrastruttura ha messo in evidenza alcune caratteristiche morfologiche analoghe a quelle descritte negli schwannomi maligni. In conclusione, si tratta della prima descrizione citologica corredata di indagine ecografica di uno schwannoma in una specie ittica; la forte concordanza fra reperti citologici e istologici suggerisce l’impiego costante della metodica citologica per finalità diagnostiche anche in queste specie.

Approccio anatomopatologico di uno schwannoma maligno in Carassius auratus

SIRRI, RUBINA;DIANA, ALESSIA;SCARPA, FILIPPO;MANDRIOLI, LUCIANA
2012

Abstract

Gli schwannomi sono neoplasie derivanti dalle guaine dei nervi periferici. Nelle specie ittiche sono stati descritti in pesce rosso (Carassius auratus), dentice (famiglia Lutianidae), salmone argentato (Oncorhynchus kisutch), bicolor damselfish (Pomacentrus partitus) e sperlano americano (Osmerus mordax). Generalmente queste neoplasie hanno un comportamento biologico benigno; tuttavia rari casi di schwannoma maligno sono stati descritti in pesce persico (Perca fluviatilis) e salmone argentato (Oncorhynchus kisutch). L'elevata incidenza degli schwannomi in alcune popolazioni ittiche ha suggerito una possibile eziologia virale, confermata solo nel damselfish. La distinzione tra schwannoma e neurofibroma in patologia animale e umana rimane ad oggi ancora un problema diagnostico e l’approccio ultrastrutturale è stato indicato come strumento d’elezione per differenziare le due neoplasie. Un pesce rosso adulto di 11 cm di lunghezza presentava una massa multinodulare esofitica bianco-rosata nella regione dorsale che coinvolgeva la pinna dorsale; il soggetto è stato sottoposto ad indagini ultrasonografiche che hanno evidenziato un’area a margini netti di forma ovalare ad ecostruttura parenchimatosa omogenea delle dimensioni di 22 x19x17 mm. L’esame color Doppler ha evidenziato una intensa vascolarizzazione intralesionale. Dopo sedazione ottenuta tramite immersione del soggetto in soluzione acquosa con anestetico MS-222, è stato eseguito esame citologico della massa. Nei preparati colorati con May Grünwald-Giemsa si osservavano numerose cellule mesenchimali moderatamente pleomorfe sia isolate che raggruppate in piccoli ammassi irregolari, frammiste a una modica quantità di matrice extracellulare amorfa. Tali cellule, di forma da ovale a fusata con estremità allungate e dimensioni variabili da 70 a 200 µm, avevano elevato rapporto nucleo:citoplasma, limiti cellulari indistinti e scarso citoplasma debolmente basofilo, talora microvacuolizzato. I nuclei, centrali e di forma da ovale a sigariforme, mostravano cromatina granulare con nucleoli spesso multipli. Sul fondo dei preparati erano presenti numerosi eritrociti, leucociti di derivazione ematica, brandelli di capillari e detriti cellulari. Il sospetto citologico di neoplasia mesenchimale maligna, le notevoli dimensioni della massa e le caratteristiche ecografiche suggestive di marcata angiogenesi e potenziale rapido accrescimento, hanno fatto propendere per l’eutanasia del soggetto. Successivamente, la massa è stata sottoposta ad approfondimento istologico ed ultrastrutturale. All’istologia la neoplasia si mostrava non incapsulata e rivestita da un sottile epitelio di derivazione cutanea; era caratterizzata da una ricca vascolarizzazione con presenza di aree emorragiche e macrofagi carichi di emosiderina. Il tessuto neoplastico era intensamente cellulare e composto da cellule fusate con nuclei a palizzata disposte in fasci paralleli o in spirali secondo il tipo Antoni A e intercalate da tessuto connettivo. Numerose cellule neoplastiche presentavano segni di atipia cellulare come la frequente presenza di nucleoli multipli. Le figure mitotiche erano rare. Il tessuto neoplastico mostrava un comportamento localmente invasivo andando ad infiltrare profondamente il muscolo scheletrico della regione dorsale. L’ultrastruttura ha messo in evidenza alcune caratteristiche morfologiche analoghe a quelle descritte negli schwannomi maligni. In conclusione, si tratta della prima descrizione citologica corredata di indagine ecografica di uno schwannoma in una specie ittica; la forte concordanza fra reperti citologici e istologici suggerisce l’impiego costante della metodica citologica per finalità diagnostiche anche in queste specie.
2012
Atti del XVIII Convegno Nazionale della Società Italiana di Patologia Ittica S.I.P.I.
54
54
R. Sirri; A. Diana; L. Ceredi; F. Scarpa; C. Brachelente; G. Vitellozzi; L. Mandrioli
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