I gessi del Bolognese sono tra i più studiati al mondo. Da sempre. La loro chiara identità nel paesaggio Appenninico ha da sempre attirato studiosi e curiosi, e su di loro si sono scritte migliaie di pagine in libri e riviste. Stupisce, per questo, che sulla qualità delle loro acque si avevano solo nebulose notizie, alcune puntuali segnalazioni di inquinamento, ma pochi dati scientifici certi. Acque poco buone, naturalmente, ma questo era logico aspettarsi. Forse per il loro scarso intrinseco interesse potabile, nessuno aveva mai impegnato tempo e denaro per analizzare, lascia stare monitorare, le acque che scorrono nei gessi bolognesi. E’ quindi di particolare interesse il Progetto Life + 08NAT/IT/000369 “Gypsum” , finalizzato alla tutela e gestione dei principali ambienti gessosi dell’Emilia-Romagna e coofinanziato dall’Unione Europea. Nell’ambito dell’Azione A3 è previsto un monitoraggio pluriennale dei principali acquiferi carsici sotto l’aspetto chimico e microbiologico, dalla Grotta dell’Onferno ai gessi triassici dell’Alta Val di Secchia. Nelle aree gessose Bolognesi, nel corso del primo anno, sono state analizzate le acque carsiche in 18 punti tra l’Idice e la zona di Zola Predosa. Tali analisi hanno l’obiettivo di comprendere nel dettaglio la qualità delle acque in questi contesti, verificando l’impatto dovuto a sostanze di origine agricola (nutrienti, pesticidi, sedimenti) o ad altre forme di inquinamento (ad es. carico organico) legate ad insediamenti o attività antropiche o fattori naturali (es. colonie di pipistrelli). I punti campionati hanno riguardato inghiottitoi, fiumi e torrenti in grotta, e risorgenti. Da inizio Progetto sono state effettuate 5 campagne di prelievo con l’indispensabile collaborazione degli speleologi, senza i quali molti punti d’acqua da campionare non sarebbero nemmeno stati individuati. Alcuni parametri (temperatura dell’acqua, pH) sono stati misurati in situ. Tutte le analisi chimiche sono state effettuate nei laboratori del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali dell’Università di Bologna. Le analisi per ione ammonio (NH4+, spettrofotometro Hack DR 2010 portatile a raggio singolo) e alcalinità (titolazione acidimetrica) sono state fatte entro le 24 ore dal campionamento. Le restanti analisi sono state effettuate nelle settimane seguenti, sempre entro 40 giorni, utilizzando uno Spettrometro di Assorbimento Atomico Thermo S a doppio raggio per i cationi ed un Cromatografo Ionico Metrohm 881 IC Pro per i restanti anioni. In alcuni campioni d’acqua di novembre/dicembre 2010 sono stati analizzati anche metalli e semimetalli minori ed in tracce (es. Pb, As, Cu, Zn, Cd ecc.). Le acque analizzate possono essere classificate come “minerali” contenendo da un minimo di 1 ad un massimo di 10 g/L di sali disciolti. Risultano particolarmente arricchite in ione solfato con concentrazioni anche superiori a 1400 mg/L. Tali valori evidentemente legati alla dissoluzione di gesso e/o anidrite collocano praticamente tutte le acque analizzate fuori dai limiti per la potabilità, ai sensi del decreto 31/2001 (limite = 250 mg/L). Le concentrazioni di nitrati risultano abbastanza elevate con valori che superano i 20 mg/L, ma restano sempre al di sotto del limite di potabilità ai sensi del decreto 31/2001 (50 mg/L). Da notare che le concentrazioni di nitrati risultano indipendenti dal contenuto di sali disciolti e sono dichiaratamente stagionali, almeno per i campioni con i contenuti più elevati.

Monitorare le acque nei gessi dell'Emilia Romagna. Progetto Life+ 08NAT/IT/000369 “Gypsum” / De Waele J.. - STAMPA. - (2012), pp. 127-128.

Monitorare le acque nei gessi dell'Emilia Romagna. Progetto Life+ 08NAT/IT/000369 “Gypsum”

DE WAELE, JO HILAIRE AGNES
2012

Abstract

I gessi del Bolognese sono tra i più studiati al mondo. Da sempre. La loro chiara identità nel paesaggio Appenninico ha da sempre attirato studiosi e curiosi, e su di loro si sono scritte migliaie di pagine in libri e riviste. Stupisce, per questo, che sulla qualità delle loro acque si avevano solo nebulose notizie, alcune puntuali segnalazioni di inquinamento, ma pochi dati scientifici certi. Acque poco buone, naturalmente, ma questo era logico aspettarsi. Forse per il loro scarso intrinseco interesse potabile, nessuno aveva mai impegnato tempo e denaro per analizzare, lascia stare monitorare, le acque che scorrono nei gessi bolognesi. E’ quindi di particolare interesse il Progetto Life + 08NAT/IT/000369 “Gypsum” , finalizzato alla tutela e gestione dei principali ambienti gessosi dell’Emilia-Romagna e coofinanziato dall’Unione Europea. Nell’ambito dell’Azione A3 è previsto un monitoraggio pluriennale dei principali acquiferi carsici sotto l’aspetto chimico e microbiologico, dalla Grotta dell’Onferno ai gessi triassici dell’Alta Val di Secchia. Nelle aree gessose Bolognesi, nel corso del primo anno, sono state analizzate le acque carsiche in 18 punti tra l’Idice e la zona di Zola Predosa. Tali analisi hanno l’obiettivo di comprendere nel dettaglio la qualità delle acque in questi contesti, verificando l’impatto dovuto a sostanze di origine agricola (nutrienti, pesticidi, sedimenti) o ad altre forme di inquinamento (ad es. carico organico) legate ad insediamenti o attività antropiche o fattori naturali (es. colonie di pipistrelli). I punti campionati hanno riguardato inghiottitoi, fiumi e torrenti in grotta, e risorgenti. Da inizio Progetto sono state effettuate 5 campagne di prelievo con l’indispensabile collaborazione degli speleologi, senza i quali molti punti d’acqua da campionare non sarebbero nemmeno stati individuati. Alcuni parametri (temperatura dell’acqua, pH) sono stati misurati in situ. Tutte le analisi chimiche sono state effettuate nei laboratori del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali dell’Università di Bologna. Le analisi per ione ammonio (NH4+, spettrofotometro Hack DR 2010 portatile a raggio singolo) e alcalinità (titolazione acidimetrica) sono state fatte entro le 24 ore dal campionamento. Le restanti analisi sono state effettuate nelle settimane seguenti, sempre entro 40 giorni, utilizzando uno Spettrometro di Assorbimento Atomico Thermo S a doppio raggio per i cationi ed un Cromatografo Ionico Metrohm 881 IC Pro per i restanti anioni. In alcuni campioni d’acqua di novembre/dicembre 2010 sono stati analizzati anche metalli e semimetalli minori ed in tracce (es. Pb, As, Cu, Zn, Cd ecc.). Le acque analizzate possono essere classificate come “minerali” contenendo da un minimo di 1 ad un massimo di 10 g/L di sali disciolti. Risultano particolarmente arricchite in ione solfato con concentrazioni anche superiori a 1400 mg/L. Tali valori evidentemente legati alla dissoluzione di gesso e/o anidrite collocano praticamente tutte le acque analizzate fuori dai limiti per la potabilità, ai sensi del decreto 31/2001 (limite = 250 mg/L). Le concentrazioni di nitrati risultano abbastanza elevate con valori che superano i 20 mg/L, ma restano sempre al di sotto del limite di potabilità ai sensi del decreto 31/2001 (50 mg/L). Da notare che le concentrazioni di nitrati risultano indipendenti dal contenuto di sali disciolti e sono dichiaratamente stagionali, almeno per i campioni con i contenuti più elevati.
2012
Le Grotte Bolognesi
127
128
Monitorare le acque nei gessi dell'Emilia Romagna. Progetto Life+ 08NAT/IT/000369 “Gypsum” / De Waele J.. - STAMPA. - (2012), pp. 127-128.
De Waele J.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/119151
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