Dalla tarda antichità all’età moderna la logica antica è stata la sillogistica aristotelica e la sillogistica aristotelica è stata la logica. Come scriveva Kant in un celebre passo della Prefazione alla seconda edizione della Critica della Ragione Pura (1787): Che la logica abbia seguito [la via sicura di una scienza] sin dai tempi più antichi, si può scorgere dal fatto che essa, da Aristotele in poi, non ha dovuto fare alcun passo indietro […]. Nella logica è ancora degno di nota il fatto che sino ad oggi essa non ha neppure potuto fare alcun passo in avanti e quindi, secondo ogni apparenza, sembra essere conclusa e compiuta. (B viii, trad. it. di Giorgio Colli, lievemente modificata) Ma negli ultimi due secoli entrambe queste tesi millenarie si sono rivelate false: la logica antica in quanto teoria del sillogismo si è ampliata con la riscoperta della sillogistica stoica come alternativa alla sillogistica aristotelica, e la sillogistica aristotelica non è più considerata come la logica, ma solo come un frammento del calcolo dei predicati della logica classica. Inoltre l’ambito della logica antica si è rivelato assai più ricco che non la semplice teoria del sillogismo. Si pensi, per esempio, al rinnovato interesse per la dialettica filosofica dei Topici aristotelici o al perenne interesse esercitato dai grandi paradossi logici come il Mentitore o il Sorite, formulati e discussi in particolare dalla logica megarico-stoica. Come anche all’importanza attribuita alla scoperta e alla discussione a partire dagli Analitici Primi di Aristotele delle modalità aletiche del possibile e del necessario. In questa voce, tuttavia, abbiamo voluto rendere conto solo del nucleo della logica antica, cioè della teoria dell’inferenza deduttiva valida rappresentata dalle due teorie rivali del sillogismo aristotelico e del sillogismo stoico, dove per ‘sillogismo’ si deve intendere, in entrambi i casi, un argomento deduttivo formalmente corretto o concludente, in cui cioè la conclusione consegue necessariamente dalle premesse o in virtù delle premesse. In particolare, ci siamo limitati al sillogismo assertorio, escludendo per ragioni di spazio e di complessità sia la sillogistica modale sia la teoria della dimostrazione, cioè la teoria del sillogismo scientifico.
W. Cavini (2011). La logica antica: La logica aristotelica. MILANO : Encyclomedia Publishers srl/RCS Quotidiani S.p.A.
La logica antica: La logica aristotelica
CAVINI, WALTER
2011
Abstract
Dalla tarda antichità all’età moderna la logica antica è stata la sillogistica aristotelica e la sillogistica aristotelica è stata la logica. Come scriveva Kant in un celebre passo della Prefazione alla seconda edizione della Critica della Ragione Pura (1787): Che la logica abbia seguito [la via sicura di una scienza] sin dai tempi più antichi, si può scorgere dal fatto che essa, da Aristotele in poi, non ha dovuto fare alcun passo indietro […]. Nella logica è ancora degno di nota il fatto che sino ad oggi essa non ha neppure potuto fare alcun passo in avanti e quindi, secondo ogni apparenza, sembra essere conclusa e compiuta. (B viii, trad. it. di Giorgio Colli, lievemente modificata) Ma negli ultimi due secoli entrambe queste tesi millenarie si sono rivelate false: la logica antica in quanto teoria del sillogismo si è ampliata con la riscoperta della sillogistica stoica come alternativa alla sillogistica aristotelica, e la sillogistica aristotelica non è più considerata come la logica, ma solo come un frammento del calcolo dei predicati della logica classica. Inoltre l’ambito della logica antica si è rivelato assai più ricco che non la semplice teoria del sillogismo. Si pensi, per esempio, al rinnovato interesse per la dialettica filosofica dei Topici aristotelici o al perenne interesse esercitato dai grandi paradossi logici come il Mentitore o il Sorite, formulati e discussi in particolare dalla logica megarico-stoica. Come anche all’importanza attribuita alla scoperta e alla discussione a partire dagli Analitici Primi di Aristotele delle modalità aletiche del possibile e del necessario. In questa voce, tuttavia, abbiamo voluto rendere conto solo del nucleo della logica antica, cioè della teoria dell’inferenza deduttiva valida rappresentata dalle due teorie rivali del sillogismo aristotelico e del sillogismo stoico, dove per ‘sillogismo’ si deve intendere, in entrambi i casi, un argomento deduttivo formalmente corretto o concludente, in cui cioè la conclusione consegue necessariamente dalle premesse o in virtù delle premesse. In particolare, ci siamo limitati al sillogismo assertorio, escludendo per ragioni di spazio e di complessità sia la sillogistica modale sia la teoria della dimostrazione, cioè la teoria del sillogismo scientifico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.