I cani sviluppano con gli esseri umani legami di attaccamento simili a quelli dei bambini nei confronti dei propri genitori? Per verificare questa possibilità abbiamo considerato 4 parametri: 1. uso del proprietario per l’esplorazione dell’ambiente (effetto base sicura); 1. ricerca della vicinanza fisica del proprietario; 2. protesta per la separazione; 4. ricerca di protezione e conforto di fronte al pericolo (effetto rifugio sicuro). Per lo studio è stata utilizzata la procedura della Strange Situation (Ainsworth, Witting 1969) nella versione modificata da Topal et al. (1998), una tecnica videoregistrata costituita da otto episodi sperimentali (di circa 3 minuti) in presenza e assenza del proprietario e di un estraneo (di sesso femminile). La stanza, non familiare per l’animale, era di dimensione media (4 x 4m), dotata di giochi per cani, una ciotola d’acqua e due sedie. Abbiamo valutato un campione di 5 cani femmina da 1 a 10 anni di età (media 4,6) appartenenti a 4 razze (un Golden retriever, un Breton, due Springer e un Flatcoated retriever) assieme ai loro proprietari. I risultati hanno confermato che il cane sembra capace di sviluppare con il proprietario una relazione che presenta le principali caratteristiche dell’attaccamento (ricerca della vicinanza, protesta per la separazione, effetto base sicura). Sono stati riscontrati due pattern di attaccamento sicuro (Tipo B) (Breton e Springer), uno insicuro ambivalente (Tipo C) (Flatcoated retriever), uno disorganizzato (Tipo D) (Springer) e uno non classificabile (CC) (Golden retriever). Questo studio pilota conferma i risultati di ricerche precedenti (Topal et al. 1998, 2005; Prato-Previde et al. 2003; Palestrini et al. 2005; Palmer, Custance 2008) e evidenzia come il cane sviluppi relazioni di attaccamento in modo simile all’umano, influenzate dal comportamento del proprietario, dal temperamento e dalla razza. Questi legami sembrano mantenersi in età adulta.
Si può parlare di attaccamento tra uomo e cane? Uno studio tramite la Strange Situation Procedure / Baldoni F.; Castellano F.; Facondini E.; Minghetti M.. - STAMPA. - (2011), pp. 268-268. (Intervento presentato al convegno XIII CONGRESSO NAZIONALE DELLA SEZIONE DI PSICOLOGIA CLINICA E DINAMICA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA (AIP) tenutosi a Catania nel 16-18 SETTEMBRE 2011).
Si può parlare di attaccamento tra uomo e cane? Uno studio tramite la Strange Situation Procedure.
BALDONI, FRANCO;
2011
Abstract
I cani sviluppano con gli esseri umani legami di attaccamento simili a quelli dei bambini nei confronti dei propri genitori? Per verificare questa possibilità abbiamo considerato 4 parametri: 1. uso del proprietario per l’esplorazione dell’ambiente (effetto base sicura); 1. ricerca della vicinanza fisica del proprietario; 2. protesta per la separazione; 4. ricerca di protezione e conforto di fronte al pericolo (effetto rifugio sicuro). Per lo studio è stata utilizzata la procedura della Strange Situation (Ainsworth, Witting 1969) nella versione modificata da Topal et al. (1998), una tecnica videoregistrata costituita da otto episodi sperimentali (di circa 3 minuti) in presenza e assenza del proprietario e di un estraneo (di sesso femminile). La stanza, non familiare per l’animale, era di dimensione media (4 x 4m), dotata di giochi per cani, una ciotola d’acqua e due sedie. Abbiamo valutato un campione di 5 cani femmina da 1 a 10 anni di età (media 4,6) appartenenti a 4 razze (un Golden retriever, un Breton, due Springer e un Flatcoated retriever) assieme ai loro proprietari. I risultati hanno confermato che il cane sembra capace di sviluppare con il proprietario una relazione che presenta le principali caratteristiche dell’attaccamento (ricerca della vicinanza, protesta per la separazione, effetto base sicura). Sono stati riscontrati due pattern di attaccamento sicuro (Tipo B) (Breton e Springer), uno insicuro ambivalente (Tipo C) (Flatcoated retriever), uno disorganizzato (Tipo D) (Springer) e uno non classificabile (CC) (Golden retriever). Questo studio pilota conferma i risultati di ricerche precedenti (Topal et al. 1998, 2005; Prato-Previde et al. 2003; Palestrini et al. 2005; Palmer, Custance 2008) e evidenzia come il cane sviluppi relazioni di attaccamento in modo simile all’umano, influenzate dal comportamento del proprietario, dal temperamento e dalla razza. Questi legami sembrano mantenersi in età adulta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.