Il saggio ripercorre le vicende politiche del 1859-'61, con particolare attenzione al rapporto tra i liberali favorevoli all'annessione allo Stato da una parte, e il mondo clericale e quello democratico (garibaldini e mazziniani) dall'altra. Nel primo caso sono emerse le frizioni crescenti e le tensioni sempre più aspre tra nuove istituzioni e vecchi poteri ecclesiastici, maldisposti ad accettare la fine del potere pontificio nelle Legazioni e la perdita degli antichi privilegi; nel secondo, si sono ricostruiti i motivi e le tappe del graduale deteriorarsi dei rapporti tra le due parti, una volta finita l'emergenza 'unitaria' che aveva imposto nel 1859-'60 la ricerca di una collaborazione in nome degli ideali nazionali. Il saggio si basa in primo luogo sulla variegata bibliografia esistente, raramente però di respiro regionale e spesso datata, in quanto legata alla fioritura di studi successiva ai precedenti anniversari dell'Unità (50° e 100°). Si sono pertanto consultati diversi archivi (di Stato, diocesani, comunali, ecc.) raccogliendo una serie di documenti, i più inediti o inutilizzati, che va dalle pubblicazioni (quotidiani, periodici), al carteggio tra personaggi politici locali (per esempio le lettere tra Mazzini e Leopoldo Malluccelli, uno dei capi mazziniani locali), ai manoscritti, alle misure prese dalle autorità liberali da una parte, ed ecclesiastiche dall'altra, nell'agone politico di una subregione i cui destini stavano a cuore a tutte le cancellerie europee, in quanto sottoposta al potere temporale papale e non destinata, secondo gli accoRdi francopiemontesi di Plombières, a essere annessa al Regno di Sardegna, e che visse con grande partecipazione e diffusa passione il passaggio dallo Stato pontificio al nuovo Regno d'Italia.
A Malfitano (2012). I rossi e i neri. Clericali e mazziniani di fronte alle nuove istituzioni sabaude. ROMA-BARI : Laterza.
I rossi e i neri. Clericali e mazziniani di fronte alle nuove istituzioni sabaude
MALFITANO, ALBERTO
2012
Abstract
Il saggio ripercorre le vicende politiche del 1859-'61, con particolare attenzione al rapporto tra i liberali favorevoli all'annessione allo Stato da una parte, e il mondo clericale e quello democratico (garibaldini e mazziniani) dall'altra. Nel primo caso sono emerse le frizioni crescenti e le tensioni sempre più aspre tra nuove istituzioni e vecchi poteri ecclesiastici, maldisposti ad accettare la fine del potere pontificio nelle Legazioni e la perdita degli antichi privilegi; nel secondo, si sono ricostruiti i motivi e le tappe del graduale deteriorarsi dei rapporti tra le due parti, una volta finita l'emergenza 'unitaria' che aveva imposto nel 1859-'60 la ricerca di una collaborazione in nome degli ideali nazionali. Il saggio si basa in primo luogo sulla variegata bibliografia esistente, raramente però di respiro regionale e spesso datata, in quanto legata alla fioritura di studi successiva ai precedenti anniversari dell'Unità (50° e 100°). Si sono pertanto consultati diversi archivi (di Stato, diocesani, comunali, ecc.) raccogliendo una serie di documenti, i più inediti o inutilizzati, che va dalle pubblicazioni (quotidiani, periodici), al carteggio tra personaggi politici locali (per esempio le lettere tra Mazzini e Leopoldo Malluccelli, uno dei capi mazziniani locali), ai manoscritti, alle misure prese dalle autorità liberali da una parte, ed ecclesiastiche dall'altra, nell'agone politico di una subregione i cui destini stavano a cuore a tutte le cancellerie europee, in quanto sottoposta al potere temporale papale e non destinata, secondo gli accoRdi francopiemontesi di Plombières, a essere annessa al Regno di Sardegna, e che visse con grande partecipazione e diffusa passione il passaggio dallo Stato pontificio al nuovo Regno d'Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.