La creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia è l’obbiettivo che da tempo l’Unione europea persegue attraverso politiche di intervento attivo nell’àmbito della cooperazione giudiziaria in materia civile e penale. Tali politiche vengono attuate attraverso convenzioni e soprattutto regolamenti, volti a migliorare la collaborazione tra le autorità degli Stati membri, il mutuo riconoscimento e la circolazione delle decisioni giudiziarie, nonché, in materia penale, la lotta alla criminalità. Tra gli obbiettivi di queste politiche rientrano anche: la creazione di una cultura giudiziaria comune e di un lessico comune, il ravvicinamento delle legislazioni nazionali e l’armonizzazione delle diverse giurisdizioni. L’armonizzazione delle giurisdizioni tocca però anche un altro àmbito, finora poco studiato ma non meno rilevante: esso riguarda l’assetto ordinamentale dei sistemi giudiziari e, più in particolare, l’indipendenza della magistratura. In questo caso, gli strumenti operativi sono costituiti da raccomandazioni e, soprattutto, pareri, statuti e altri documenti ancora, elaborati dal Consiglio d’Europa e da vari organismi consultivi (reti o network giudiziari) che operano nel suo sistema. Questo scritto si propone, da un lato, di fornire una breve rappresentazione dei principali network giudiziari che hanno più rilevanza in materia di indipendenza della magistratura e del giudice in particolare e, dall’altro, di analizzare alcuni documenti recenti che gli stessi hanno elaborato con riferimento allo status del giudice, ovvero alle caratteristiche ordinamentali che meglio assicurano l’indipendenza del giudice.
Verso uno statuto europeo del giudice? Brevi considerazioni sull’indipendenza del giudice nello spazio giudiziario europeo / D. Cavallini. - STAMPA. - (2012), pp. 183-210.
Verso uno statuto europeo del giudice? Brevi considerazioni sull’indipendenza del giudice nello spazio giudiziario europeo
CAVALLINI, DANIELA
2012
Abstract
La creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia è l’obbiettivo che da tempo l’Unione europea persegue attraverso politiche di intervento attivo nell’àmbito della cooperazione giudiziaria in materia civile e penale. Tali politiche vengono attuate attraverso convenzioni e soprattutto regolamenti, volti a migliorare la collaborazione tra le autorità degli Stati membri, il mutuo riconoscimento e la circolazione delle decisioni giudiziarie, nonché, in materia penale, la lotta alla criminalità. Tra gli obbiettivi di queste politiche rientrano anche: la creazione di una cultura giudiziaria comune e di un lessico comune, il ravvicinamento delle legislazioni nazionali e l’armonizzazione delle diverse giurisdizioni. L’armonizzazione delle giurisdizioni tocca però anche un altro àmbito, finora poco studiato ma non meno rilevante: esso riguarda l’assetto ordinamentale dei sistemi giudiziari e, più in particolare, l’indipendenza della magistratura. In questo caso, gli strumenti operativi sono costituiti da raccomandazioni e, soprattutto, pareri, statuti e altri documenti ancora, elaborati dal Consiglio d’Europa e da vari organismi consultivi (reti o network giudiziari) che operano nel suo sistema. Questo scritto si propone, da un lato, di fornire una breve rappresentazione dei principali network giudiziari che hanno più rilevanza in materia di indipendenza della magistratura e del giudice in particolare e, dall’altro, di analizzare alcuni documenti recenti che gli stessi hanno elaborato con riferimento allo status del giudice, ovvero alle caratteristiche ordinamentali che meglio assicurano l’indipendenza del giudice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.