L’affermarsi del nuovo discorso del capitalista comportava, secondo lo psicoanalista francese Jacques Lacan, una profonda ridefinizione della norma sociale, non più centrata sulla disciplina e sull’inibizione dei desideri ma, al contrario, sul loro rivolgimento dentro un maniacale e autistico godimento consumistico. Posto così di fronte all’assottigliarsi del legame sociale il soggetto sembra oggi smarrirsi e perdere il suo tradizionale orientamento etico. Lo smarrimento del soggetto è allora, in tal senso, il frutto dell’inesorabile, ma anche problematica, crisi della modernità e del suo ordinamento simbolico che aveva trovato nel lavoro il suo architrave sociale. Se lo scenario dopo moderno appare certamente gravido di drammatiche criticità, al contempo però mostra inedite e inaspettate opportunità. L’inquietudine che attraversa il nostro tempo non deve condurci necessariamente a un atteggiamento di rassegnata e sterile denuncia del presente o, peggio, verso istanze di recupero nostalgico di verticali strutture normative e societarie. Si tratta al contrario di aprirsi alla contingenza giocando fino in fondo la scommessa che ha come posta principale l’invenzione di nuove istituzioni democratiche e l’inaugurazione di prassi sociali che siano adeguate alla portata del cambiamento epocale che ci attende.
Chicchi F. (2012). Soggettività smarrita. Sulle retoriche del capitalismo contemporaneo. MILANO : Bruno Mondadori.
Soggettività smarrita. Sulle retoriche del capitalismo contemporaneo
CHICCHI, FEDERICO
2012
Abstract
L’affermarsi del nuovo discorso del capitalista comportava, secondo lo psicoanalista francese Jacques Lacan, una profonda ridefinizione della norma sociale, non più centrata sulla disciplina e sull’inibizione dei desideri ma, al contrario, sul loro rivolgimento dentro un maniacale e autistico godimento consumistico. Posto così di fronte all’assottigliarsi del legame sociale il soggetto sembra oggi smarrirsi e perdere il suo tradizionale orientamento etico. Lo smarrimento del soggetto è allora, in tal senso, il frutto dell’inesorabile, ma anche problematica, crisi della modernità e del suo ordinamento simbolico che aveva trovato nel lavoro il suo architrave sociale. Se lo scenario dopo moderno appare certamente gravido di drammatiche criticità, al contempo però mostra inedite e inaspettate opportunità. L’inquietudine che attraversa il nostro tempo non deve condurci necessariamente a un atteggiamento di rassegnata e sterile denuncia del presente o, peggio, verso istanze di recupero nostalgico di verticali strutture normative e societarie. Si tratta al contrario di aprirsi alla contingenza giocando fino in fondo la scommessa che ha come posta principale l’invenzione di nuove istituzioni democratiche e l’inaugurazione di prassi sociali che siano adeguate alla portata del cambiamento epocale che ci attende.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.