Il saggio si muove all'interno di una costante della cultura romagnola, definita con intenzionale anacronismo "crepuscolare", ma in realtà riconoscibile dalla fine dell'Ottocento fino alla fine del Novecento, e rinvenuta in certi tratti regressivi e antimoderni della poetica pascoliana, soprattutto nei "Poemetti", nella poesia del giovane Marino Moretti, nei testi lirici de "I bu" e nelle sceneggiature di Tonino Guerra, e infine delle composizioni di Raffaello Baldini,di cui è presa in esame "Cut", dal volume "La naiva".
L. Weber (2010). Rifiuti e gran rifiuti: di una costante crepuscolare nella poesia romagnola del Novecento. BOLOGNA : CLUEB.
Rifiuti e gran rifiuti: di una costante crepuscolare nella poesia romagnola del Novecento
WEBER, LUIGI
2010
Abstract
Il saggio si muove all'interno di una costante della cultura romagnola, definita con intenzionale anacronismo "crepuscolare", ma in realtà riconoscibile dalla fine dell'Ottocento fino alla fine del Novecento, e rinvenuta in certi tratti regressivi e antimoderni della poetica pascoliana, soprattutto nei "Poemetti", nella poesia del giovane Marino Moretti, nei testi lirici de "I bu" e nelle sceneggiature di Tonino Guerra, e infine delle composizioni di Raffaello Baldini,di cui è presa in esame "Cut", dal volume "La naiva".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.