L’immagine di Mosè nel Corano e nell’Antico Testamento

Il saggio tratta una delle figure più rilevanti nelle tradizioni delle tre religioni monoteistiche, la figura di Mosè che occupa una porzione rilevante delle Scritture ebraico-cristiane. La sua storia viene rappresentata con dovizia di dettagli e, come si vedrà, il Corano stesso ne offre una visione ampia, contrariamente alla sua vocazione parca, quando si tratti di figure di Profeti. Ma, anche nel dettaglio, ci sono non pochi punti oscuri nelle vicende di Mosè. Egli nel Corano è uno dei profeti più a lungo “trattati”. Singolarmente solo Abramo e Giuseppe hanno uno spazio quasi altrettanto vasto. Anche Gesù, idealmente importante, trova minore spazio. Ma la conoscenza di Mosè, nella tradizione islamica, “pesca” anche su altre fonti oltre al Corano, fonti che ritroviamo soprattutto alla base delle opere di Tabarî e della tradizione delle "qisas". Le "qisas" costituiscono un vero e proprio genere letterario che prende l’avvio dallo stesso testo coranico, laddove esso riprende la citazione di vicende attinenti alla storia dei profeti e di grandi uomini o avvenimenti. Esemplare in tale senso la "sura" di Giuseppe (12), che narra la vicenda nota anche da Genesi, quasi negli stessi termini. Oltre alle vicende di profeti nel Corano si trovano altre “storie” quali quella dei sette dormienti, proposta nella "sura" 18 (della Caverna) o le vicende di Dhû ’l-Qarnain, personaggio che si identifica con Alessandro Magno, di cui si parla nella stessa "sura". Inoltre si analizza il ruolo che Mosè ebbe nel Corano affrontando anche la questione che forse più caratterizza la figura di Mosè. Si tratta di uno o due personaggi nella storia?