La città è cambiata, bisogna prenderne atto. Un mutamento che ne ha stravolto natura e forma, ha interrotto la continuità, creato lacerazioni, porosità. Spezzato il tessuto vivo degli insiemi territoriali e le relazioni umane loro artefici - divenute aleatorie, anodine. La campagna colonizzata dall’immobiliarizzazione, vittima di un moto centrifugo che ha disseminato atopia, anonimato. Una neourbanità dilatata, discontinua, disarmonica, orfana di quei legami di appartenenza e convivialità che danno anima, senso ai luoghi. Quanto in profondità la frammentazione ha intaccato i reticoli sociali e identitari? Che ne è dei sistemi territoriali? Quale il destino dei paesaggi? Come rianimare percorsi di cittadinanza? Come invertire la rotta e indirizzarci verso la rigenerazione dei luoghi? Bisogna pensare una nuova urbanità. Attraverso i contributi di autorevoli studiosi e progettisti, il libro si pone questo obiettivo. Le voci rispecchiano sguardi e campi disciplinari diversi. Ma la finalità comune non è solo quella di decifrare il processo, è più ambiziosa, tratteggia soluzioni. Salta dai piani dell’analisi e della critica alla sfera propositiva delle utopie praticabili, si muove in direzione del progetto, del cambiamento. Nel CD allegato al volume viene presentata una ricerca coordinata da P. Bonora sulla frammentazione insediativa e la smania immobiliarista nell’area metropolitana bolognese. Il bolognese non racconta certamente il peggio, tuttavia consente di cogliere le modalità attraverso cui l’urbanizzazione della campagna si esprime. Anche l’Emilia non ha saputo regolare la diffusione caotica degli insediamenti e la sovraproduzione edilizia, con risultati strutturali e riflessi paesistici che costringono a meditare sulle sorti del territorio. Un caso di studio minuto rispetto alla dimensione internazionale dello sprawl e tuttavia esemplare. Sono stati elaborati dati di tipo quantitativo, ma si è posta molta attenzione anche a parametri qualitativi colti con inchiesta diretta e, non ultimo, alle forme di comunicazione grafica, cartografica e visuale. Un esercizio scientifico in cui curiosità intellettuale e mestiere si coniugano a consapevolezza e proposta civile, che vengono messi a disposizione di cittadini e decisori come base conoscitiva e problematica.
P. Bonora, P.L.Cervellati (2009). Per una nuova urbanità. Dopo l’alluvione immobiliarista. Reggio Emilia : Diabasis.
Per una nuova urbanità. Dopo l’alluvione immobiliarista
BONORA, PAOLA;
2009
Abstract
La città è cambiata, bisogna prenderne atto. Un mutamento che ne ha stravolto natura e forma, ha interrotto la continuità, creato lacerazioni, porosità. Spezzato il tessuto vivo degli insiemi territoriali e le relazioni umane loro artefici - divenute aleatorie, anodine. La campagna colonizzata dall’immobiliarizzazione, vittima di un moto centrifugo che ha disseminato atopia, anonimato. Una neourbanità dilatata, discontinua, disarmonica, orfana di quei legami di appartenenza e convivialità che danno anima, senso ai luoghi. Quanto in profondità la frammentazione ha intaccato i reticoli sociali e identitari? Che ne è dei sistemi territoriali? Quale il destino dei paesaggi? Come rianimare percorsi di cittadinanza? Come invertire la rotta e indirizzarci verso la rigenerazione dei luoghi? Bisogna pensare una nuova urbanità. Attraverso i contributi di autorevoli studiosi e progettisti, il libro si pone questo obiettivo. Le voci rispecchiano sguardi e campi disciplinari diversi. Ma la finalità comune non è solo quella di decifrare il processo, è più ambiziosa, tratteggia soluzioni. Salta dai piani dell’analisi e della critica alla sfera propositiva delle utopie praticabili, si muove in direzione del progetto, del cambiamento. Nel CD allegato al volume viene presentata una ricerca coordinata da P. Bonora sulla frammentazione insediativa e la smania immobiliarista nell’area metropolitana bolognese. Il bolognese non racconta certamente il peggio, tuttavia consente di cogliere le modalità attraverso cui l’urbanizzazione della campagna si esprime. Anche l’Emilia non ha saputo regolare la diffusione caotica degli insediamenti e la sovraproduzione edilizia, con risultati strutturali e riflessi paesistici che costringono a meditare sulle sorti del territorio. Un caso di studio minuto rispetto alla dimensione internazionale dello sprawl e tuttavia esemplare. Sono stati elaborati dati di tipo quantitativo, ma si è posta molta attenzione anche a parametri qualitativi colti con inchiesta diretta e, non ultimo, alle forme di comunicazione grafica, cartografica e visuale. Un esercizio scientifico in cui curiosità intellettuale e mestiere si coniugano a consapevolezza e proposta civile, che vengono messi a disposizione di cittadini e decisori come base conoscitiva e problematica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.