Il saggio si colloca nell'ambito degli studi sulla memoria autobiografica e l'elaborazione dell'identità. Raccontare episodi della propria vita è un'attività che ha come scopo ultimo l'attribuzione di senso alla vita stessa, a noi stessi, all'identità propria e altrui. Da questo punto di vista la memoria autobiografica può essere considerata come una memoria semantica personale: la sua organizzazione narrativa modella i ricordi, ri-costruisce la “verità verosimile” degli eventi e, continuamente in essi, la nostra identità personale. Questo processo apparentemente solitario, individuale, addirittura solipsitico, tale non si rivela mai, tale non può essere. Quando narriamo, infatti, non solo ad un interlocutore esterno ma anche nel nostro dialogismo interno, noi “agiamo” sempre in funzione di un'alterità. E' appunto attraverso l’interazione reale e/o simbolica con l'altro che negoziamo i significati degli eventi e la nostra stessa identità evidenziando di entrambi la natura collettiva, situazionale e negoziale. L’interazione amicale, focus specifico di questo saggio, è un contesto particolare all’interno del quale, grazie alla reiterazione dello stesso racconto e alla presenza di un ascoltatore attivo che condivide le stesse conoscenze, il processo identitario è maggiormente negoziato e co-cocostruito tra chi narra e chi ascolta.
R. Lorenzetti, L.Lugli (2010). Raccontarsi: definizione dell'identità nel dialogo amicale. BOLOGNA : CLUEB.
Raccontarsi: definizione dell'identità nel dialogo amicale
LORENZETTI, ROBERTA;LUGLI, LUISA
2010
Abstract
Il saggio si colloca nell'ambito degli studi sulla memoria autobiografica e l'elaborazione dell'identità. Raccontare episodi della propria vita è un'attività che ha come scopo ultimo l'attribuzione di senso alla vita stessa, a noi stessi, all'identità propria e altrui. Da questo punto di vista la memoria autobiografica può essere considerata come una memoria semantica personale: la sua organizzazione narrativa modella i ricordi, ri-costruisce la “verità verosimile” degli eventi e, continuamente in essi, la nostra identità personale. Questo processo apparentemente solitario, individuale, addirittura solipsitico, tale non si rivela mai, tale non può essere. Quando narriamo, infatti, non solo ad un interlocutore esterno ma anche nel nostro dialogismo interno, noi “agiamo” sempre in funzione di un'alterità. E' appunto attraverso l’interazione reale e/o simbolica con l'altro che negoziamo i significati degli eventi e la nostra stessa identità evidenziando di entrambi la natura collettiva, situazionale e negoziale. L’interazione amicale, focus specifico di questo saggio, è un contesto particolare all’interno del quale, grazie alla reiterazione dello stesso racconto e alla presenza di un ascoltatore attivo che condivide le stesse conoscenze, il processo identitario è maggiormente negoziato e co-cocostruito tra chi narra e chi ascolta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.