Fondata nel 1142 nella diocesi di Camerino da Guarniero marchese di Ancona e duca di Spoleto e figlia dell’abbazia di Chiaravalle di Milano (linea di Clairvaux), l’abbazia cistercense di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra divenne tra XII e XIII secolo una delle abbazie più ricche dell’Italia centrale. Questa ricerca si propone di approfondire lo studio dello sviluppo e dell’affermazione dell’abbazia nel territorio della Marca d’Ancona che tra XII e XIII secolo - per la sua posizione strategica di corridoio verso l’Italia meridionale - fu al centro dei contrasti tra papato, impero e comuni, ricollocando le vicende di Fiastra nel contesto internazionale dell’ordine di Cîteaux. Il libro esamina le “reti sociali” della comunità monastica marchigiana dalla fondazione fino alla metà del XIII secolo, sia con i poteri locali – famiglie aristocratiche (su tutte quella dei conti Offoni di Villamagna), comuni, vescovi e monasteri – che con i poteri "universali", approfondendo le relazioni con il papato e con l’impero (in particolare con con Innocenzo III e Ottone IV) e le loro implicazioni in ambito monastico, considerando i cistercensi di Fiastra come capaci di relazionarsi ed elaborare una propria politica di penetrazione nelle dinamiche territoriali rispetto ai propri promotori e competitori.
F. Renzi (2011). Nascita di una signoria monastica cistercense. Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra tra XII e XIII secolo.. SPOLETO : CISAM.
Nascita di una signoria monastica cistercense. Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra tra XII e XIII secolo.
RENZI, FRANCESCO
2011
Abstract
Fondata nel 1142 nella diocesi di Camerino da Guarniero marchese di Ancona e duca di Spoleto e figlia dell’abbazia di Chiaravalle di Milano (linea di Clairvaux), l’abbazia cistercense di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra divenne tra XII e XIII secolo una delle abbazie più ricche dell’Italia centrale. Questa ricerca si propone di approfondire lo studio dello sviluppo e dell’affermazione dell’abbazia nel territorio della Marca d’Ancona che tra XII e XIII secolo - per la sua posizione strategica di corridoio verso l’Italia meridionale - fu al centro dei contrasti tra papato, impero e comuni, ricollocando le vicende di Fiastra nel contesto internazionale dell’ordine di Cîteaux. Il libro esamina le “reti sociali” della comunità monastica marchigiana dalla fondazione fino alla metà del XIII secolo, sia con i poteri locali – famiglie aristocratiche (su tutte quella dei conti Offoni di Villamagna), comuni, vescovi e monasteri – che con i poteri "universali", approfondendo le relazioni con il papato e con l’impero (in particolare con con Innocenzo III e Ottone IV) e le loro implicazioni in ambito monastico, considerando i cistercensi di Fiastra come capaci di relazionarsi ed elaborare una propria politica di penetrazione nelle dinamiche territoriali rispetto ai propri promotori e competitori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.