Uno dei problemi essenziali dell’educazione riguarda il modo in cui gli argomenti proposti in àmbito scolastico contribuiscono allo sviluppo psicologico e cognitivo dell’allievo. Nelle acquisizioni basilari dell’essere umano alcune “categorie” rivestono un’importanza culturale decisiva in virtù della loro rilevanza “metaconoscitiva”: sono cioè metro di riferimento per acquisizioni diverse. Tra tutte, “Spazio” e “Tempo”, intesi in senso lato, sono considerati generalmente dimensioni fondative delle conoscenze ulteriori, ma soprattutto della formazione e dello sviluppo dell'identità del bambino. Mentre però nella scuola primaria l’insegnamento della geometria contribuisce alla creazione dei concetti spaziali, non abbastanza si fa per quelli temporali, considerandoli naturalmente acquisibili o relegandoli al solo ambito storico. Questo libro affronta alcune problematiche legate nello specifico alla dimensione temporale e a una sua possibile didattica in presenza di allievi con deficit intellettivo, riportando nei suoi aspetti essenziali una ricerca sperimentale condotta con bambini di classe II e IV di scuola primaria. L’intento è quello di offrire un contributo da un lato nell'ambito della ricerca in didattica speciale, dall'altro agli insegnanti e agli educatori che, come afferma Jean Piaget, «si imbattono di continuo nei problemi che vengono sollevati dalla scarsa comprensione del tempo nei bambini di età scolare» e si interrogano su come sollecitare l’acquisizione di competenze temporali in un’ottica inclusiva.
P. Sandri (2007). Rappresentazioni temporali e deficit intellettivo lieve. Proposte didattiche per la scuola primaria.. MILANO : FrancoAngeli.
Rappresentazioni temporali e deficit intellettivo lieve. Proposte didattiche per la scuola primaria.
SANDRI, PATRIZIA
2007
Abstract
Uno dei problemi essenziali dell’educazione riguarda il modo in cui gli argomenti proposti in àmbito scolastico contribuiscono allo sviluppo psicologico e cognitivo dell’allievo. Nelle acquisizioni basilari dell’essere umano alcune “categorie” rivestono un’importanza culturale decisiva in virtù della loro rilevanza “metaconoscitiva”: sono cioè metro di riferimento per acquisizioni diverse. Tra tutte, “Spazio” e “Tempo”, intesi in senso lato, sono considerati generalmente dimensioni fondative delle conoscenze ulteriori, ma soprattutto della formazione e dello sviluppo dell'identità del bambino. Mentre però nella scuola primaria l’insegnamento della geometria contribuisce alla creazione dei concetti spaziali, non abbastanza si fa per quelli temporali, considerandoli naturalmente acquisibili o relegandoli al solo ambito storico. Questo libro affronta alcune problematiche legate nello specifico alla dimensione temporale e a una sua possibile didattica in presenza di allievi con deficit intellettivo, riportando nei suoi aspetti essenziali una ricerca sperimentale condotta con bambini di classe II e IV di scuola primaria. L’intento è quello di offrire un contributo da un lato nell'ambito della ricerca in didattica speciale, dall'altro agli insegnanti e agli educatori che, come afferma Jean Piaget, «si imbattono di continuo nei problemi che vengono sollevati dalla scarsa comprensione del tempo nei bambini di età scolare» e si interrogano su come sollecitare l’acquisizione di competenze temporali in un’ottica inclusiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.