Marcantonio Pigafetta pubblicò a Londra nel 1585 l'Itinerario sel suo viaggio da Vienna a Costantinopoli e ritorno. Questo terzo Pigafetta viaggiatore contribuisce ad arricchire il quadro degli eventi sonori nei racconti di viaggio della famiglia, dopo i racconti di viaggio di Antonio e Filippo. Il viaggio a Costantinopoli descritto si svolse dall'autunno 1567 alla primavera 1569, al seguito di una delegazione imperiale che doveva stipulare un trattato di pace con Turchi a nome di Massimiliano II. Trattandosi di una missione diplomatica, Marcantonio registra scrupolosamente i doni che vengono offerti a personaggi di rango: in particolare orologi. Nonostante le osservazioni prevalenti siano di carattere geografico e militare, non mancano documentazioni di una certa sensibilità sonora. Canti giannizzeri, tamburi che annunciano il coprifuoco in città, ma soprattutto campane: la loro presenza o assenza è uno dei motivi ricorrenti dell'Itinerario. Non mancano poi incontri con altre delegazioni, tra le quali un'attenzione particolare merita l'ambasceria persiana incontrata sulla via del ritorno, la cui imponenza può essere misurata dalla varietà e quantità dei musicisti che ne fanno parte.
Beatrice Pescerelli (2010). Un terzo Pigafetta. BOLOGNA : Clueb.
Un terzo Pigafetta
PESCERELLI, BEATRICE
2010
Abstract
Marcantonio Pigafetta pubblicò a Londra nel 1585 l'Itinerario sel suo viaggio da Vienna a Costantinopoli e ritorno. Questo terzo Pigafetta viaggiatore contribuisce ad arricchire il quadro degli eventi sonori nei racconti di viaggio della famiglia, dopo i racconti di viaggio di Antonio e Filippo. Il viaggio a Costantinopoli descritto si svolse dall'autunno 1567 alla primavera 1569, al seguito di una delegazione imperiale che doveva stipulare un trattato di pace con Turchi a nome di Massimiliano II. Trattandosi di una missione diplomatica, Marcantonio registra scrupolosamente i doni che vengono offerti a personaggi di rango: in particolare orologi. Nonostante le osservazioni prevalenti siano di carattere geografico e militare, non mancano documentazioni di una certa sensibilità sonora. Canti giannizzeri, tamburi che annunciano il coprifuoco in città, ma soprattutto campane: la loro presenza o assenza è uno dei motivi ricorrenti dell'Itinerario. Non mancano poi incontri con altre delegazioni, tra le quali un'attenzione particolare merita l'ambasceria persiana incontrata sulla via del ritorno, la cui imponenza può essere misurata dalla varietà e quantità dei musicisti che ne fanno parte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


