Le vicende legate alla defenestrazione di Mussolini a opera del re Vittorio Emanuele III e alla formazione del governo Badoglio, il 25 luglio 1943, hanno attratto l’attenzione degli studiosi più sugli avvenimenti precedenti che non sugli eventi immediatamente successivi (tranne che per le questioni di natura internazionale). Rimasti in ombra o sottovalutati sono sia gli episodi di massa di giubilo che si verificarono non appena l’evento’ fu reso noto, sia soprattutto il dibattito politico che si aprì sulla stampa quotidiana e che vide impegnati intellettuali antifascisti principalmente di matrice liberale e democratica. Completamente in ombra sono anche restati i provvedimenti defascistizzatori del governo Badoglio. Certo, la situazione era molto ambigua, con la continuazione della guerra a fianco della Germania nazista e con l’afflusso ulteriore di sue truppe sul territorio italiano, mentre la Sicilia veniva man mano e celermente conquistata dagli eserciti anglo-americani. La repressione dura delle manifestazioni collettive e il divieto di aggregazione politica già a partire dal 26 luglio sembrano aver avuto, come conseguenza storiografica, quella di oscurare l’opinione pubblica che si sviluppò alla caduta di Mussolini. Tre sono fondamentalmente i temi qui sviluppati. Il primo riguarda il carattere al contempo patriottico e antifascista delle manifestazioni del 25 e 26 luglio con il recupero del Tricolore come vessillo dei manifestanti. Il secondo riguarda i provvedimenti defascistizzatori del governo Badoglio, assolutamente non irrilevanti. Il terzo concerne i caratteri della stampa quotidiana che ospitò articoli di esponenti antifascisti, critici verso il passato regime, o di fascisti divenuti antifascisti, nonché trafiletti inneggianti alla liberazione degli oppositori politici del fascismo e alla fine dell’esperienza fascista.

D. Gagliani (2011). La 'strana' defascistizzazione del 25 luglio 1943. ROMA : Viella.

La 'strana' defascistizzazione del 25 luglio 1943

GAGLIANI, DIANELLA
2011

Abstract

Le vicende legate alla defenestrazione di Mussolini a opera del re Vittorio Emanuele III e alla formazione del governo Badoglio, il 25 luglio 1943, hanno attratto l’attenzione degli studiosi più sugli avvenimenti precedenti che non sugli eventi immediatamente successivi (tranne che per le questioni di natura internazionale). Rimasti in ombra o sottovalutati sono sia gli episodi di massa di giubilo che si verificarono non appena l’evento’ fu reso noto, sia soprattutto il dibattito politico che si aprì sulla stampa quotidiana e che vide impegnati intellettuali antifascisti principalmente di matrice liberale e democratica. Completamente in ombra sono anche restati i provvedimenti defascistizzatori del governo Badoglio. Certo, la situazione era molto ambigua, con la continuazione della guerra a fianco della Germania nazista e con l’afflusso ulteriore di sue truppe sul territorio italiano, mentre la Sicilia veniva man mano e celermente conquistata dagli eserciti anglo-americani. La repressione dura delle manifestazioni collettive e il divieto di aggregazione politica già a partire dal 26 luglio sembrano aver avuto, come conseguenza storiografica, quella di oscurare l’opinione pubblica che si sviluppò alla caduta di Mussolini. Tre sono fondamentalmente i temi qui sviluppati. Il primo riguarda il carattere al contempo patriottico e antifascista delle manifestazioni del 25 e 26 luglio con il recupero del Tricolore come vessillo dei manifestanti. Il secondo riguarda i provvedimenti defascistizzatori del governo Badoglio, assolutamente non irrilevanti. Il terzo concerne i caratteri della stampa quotidiana che ospitò articoli di esponenti antifascisti, critici verso il passato regime, o di fascisti divenuti antifascisti, nonché trafiletti inneggianti alla liberazione degli oppositori politici del fascismo e alla fine dell’esperienza fascista.
2011
Pensare la contemporaneità. Studi di storia per Mariuccia Salvati
212
228
D. Gagliani (2011). La 'strana' defascistizzazione del 25 luglio 1943. ROMA : Viella.
D. Gagliani
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