Questo saggio incentra l’attenzione su due istallazioni di arte pubblica dell’ artista contemporaneo americano Shimon Attie: Writing on the Wall a Berlino e Portraits of Exiles a Copenhagen entrambe realizzate durante un periodo che l’artista ha trascorso in Europa dal 1991 al 1996. Le sue istallazioni sono un esempio di quella che viene definita post-memorial art, un tipo di arte pubblica in cui lo spazio gioca un ruolo di fondamentale importanza. Nato negli Stati Uniti nel 1957, Attie appartiene a quella generazione di ebrei americani la cui esistenza è stata segnata dai racconti e dalle testimonianze dell’Olocausto. Le istallazioni di Attie sono tentativi creativi di riportare alla luce eventi e paesaggi urbani dimenticati o volutamente oscurati dalla storia.
M. Turci (2010). Luoghi che non si vedono ma che si ricordano. Le installazioni di Shimon Attie a Berlino e Copenhagen. BOLOGNA : Casa editrice Emil di Odoya.
Luoghi che non si vedono ma che si ricordano. Le installazioni di Shimon Attie a Berlino e Copenhagen
TURCI, MONICA
2010
Abstract
Questo saggio incentra l’attenzione su due istallazioni di arte pubblica dell’ artista contemporaneo americano Shimon Attie: Writing on the Wall a Berlino e Portraits of Exiles a Copenhagen entrambe realizzate durante un periodo che l’artista ha trascorso in Europa dal 1991 al 1996. Le sue istallazioni sono un esempio di quella che viene definita post-memorial art, un tipo di arte pubblica in cui lo spazio gioca un ruolo di fondamentale importanza. Nato negli Stati Uniti nel 1957, Attie appartiene a quella generazione di ebrei americani la cui esistenza è stata segnata dai racconti e dalle testimonianze dell’Olocausto. Le istallazioni di Attie sono tentativi creativi di riportare alla luce eventi e paesaggi urbani dimenticati o volutamente oscurati dalla storia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.