La stabilizzazione della sostanza organica del suolo è legata a meccanismi chimici e chimico-fisici che la rendono meno facilmente attaccabile dai microrganismi. Con la podzolizzazione si assiste all’incremento del carbonio organico degli orizzonti profondi, grazie alla migrazione di complessi organo-metallici. In tali orizzonti, la sostanza organica risulta tipicamente più stabile, sia per la minore attività microbica rispetto ad orizzonti più superficiali, sia per le forti interazioni che si stabiliscono tra composti organici e fasi minerali. Poiché la presenza dei diversi orizzonti genetici negli Spodosuoli (Bs, Bhs, Bsm) rappresenta successive fasi di sviluppo con variazioni nel rapporto C/metallo, è lecito aspettarsi che i meccanismi di stabilizzazione assumano un peso diverso in funzione della fase pedogenetica. Per verificare questa ipotesi sono stati selezionati gli orizzonti B di suoli a diversa intensità livello di podzolizzazione: dal Bw di uno Spodic Dystrudept al Bsm di un Placic Cryaquod; i campioni sono stati sottoposti ad ossidazione con NaClO e demineralizzazione con HF. Il metodo permette di suddividere la SOM in 3 frazioni: ossidabile, stabilizzata per interazione con i minerali e chimicamente recalcitrante. Le ossidazioni chimiche sono state effettuate a due diverse concentrazioni di NaClO (6 e 1%) e confrontate con una ossidazione biologica valutata in termini di respirazione potenziale. L’ossidazione con NaClO 6% è risultata molto esaustiva, rimuovendo percentuali di C sempre superiori al 78% senza relazioni evidenti con l’intensità della pedogenesi. La frazione stabilizzata raggiunge valori pari al 10% nel caso del Bsm e quella recalcitrante è massima negli orizzonti dei suoli meno evoluti. Risultati più interessanti si ottengono impiegando l’ossidante in condizioni più blande: la frazione ossidabile varia da valori medi del 50% nei B dei suoli meno evoluti al 34% nel Bsm. Lo stesso trend è evidenziabile dalle cinetiche di ossidazione biologica con valori percentuali del carbonio potenzialmente mineralizzabile comprese tra 1.7 e 4.1%. La stabilizzazione per interazione tra composti organici e fasi minerali riflette bene il procedere della podzolizzazione: varia infatti dal 27 al 56% secondo l’ordine Spodic Dystrudept, Typic Haplocryod, Placic Cryaquod. Con il procedere della podzolizzazione, si assiste quindi ad una sempre maggiore stabilizzazione chimico-fisica della sostanza organica nell’orizzonte B, che culmina con la formazione dell’orizzonte cementato. La stabilizzazione per recalcitranza chimica risulterebbe di qualche entità solamente nelle prime fasi. La frazione ossidabile chimicamente è sempre piuttosto elevata, ma solo una minima percentuale è biologicamente ossidabile, confermando ulteriormente la stabilizzazione ad opera di interazioni organo-minerali.

Bonifacio E., Falsone G., Marinari S., Said-Pullicino D., Celi L. (2011). Stabilizzazione della sostanza organica in suoli a diverso grado di podlizzazione. s.l : s.n.

Stabilizzazione della sostanza organica in suoli a diverso grado di podlizzazione

FALSONE, GLORIA;
2011

Abstract

La stabilizzazione della sostanza organica del suolo è legata a meccanismi chimici e chimico-fisici che la rendono meno facilmente attaccabile dai microrganismi. Con la podzolizzazione si assiste all’incremento del carbonio organico degli orizzonti profondi, grazie alla migrazione di complessi organo-metallici. In tali orizzonti, la sostanza organica risulta tipicamente più stabile, sia per la minore attività microbica rispetto ad orizzonti più superficiali, sia per le forti interazioni che si stabiliscono tra composti organici e fasi minerali. Poiché la presenza dei diversi orizzonti genetici negli Spodosuoli (Bs, Bhs, Bsm) rappresenta successive fasi di sviluppo con variazioni nel rapporto C/metallo, è lecito aspettarsi che i meccanismi di stabilizzazione assumano un peso diverso in funzione della fase pedogenetica. Per verificare questa ipotesi sono stati selezionati gli orizzonti B di suoli a diversa intensità livello di podzolizzazione: dal Bw di uno Spodic Dystrudept al Bsm di un Placic Cryaquod; i campioni sono stati sottoposti ad ossidazione con NaClO e demineralizzazione con HF. Il metodo permette di suddividere la SOM in 3 frazioni: ossidabile, stabilizzata per interazione con i minerali e chimicamente recalcitrante. Le ossidazioni chimiche sono state effettuate a due diverse concentrazioni di NaClO (6 e 1%) e confrontate con una ossidazione biologica valutata in termini di respirazione potenziale. L’ossidazione con NaClO 6% è risultata molto esaustiva, rimuovendo percentuali di C sempre superiori al 78% senza relazioni evidenti con l’intensità della pedogenesi. La frazione stabilizzata raggiunge valori pari al 10% nel caso del Bsm e quella recalcitrante è massima negli orizzonti dei suoli meno evoluti. Risultati più interessanti si ottengono impiegando l’ossidante in condizioni più blande: la frazione ossidabile varia da valori medi del 50% nei B dei suoli meno evoluti al 34% nel Bsm. Lo stesso trend è evidenziabile dalle cinetiche di ossidazione biologica con valori percentuali del carbonio potenzialmente mineralizzabile comprese tra 1.7 e 4.1%. La stabilizzazione per interazione tra composti organici e fasi minerali riflette bene il procedere della podzolizzazione: varia infatti dal 27 al 56% secondo l’ordine Spodic Dystrudept, Typic Haplocryod, Placic Cryaquod. Con il procedere della podzolizzazione, si assiste quindi ad una sempre maggiore stabilizzazione chimico-fisica della sostanza organica nell’orizzonte B, che culmina con la formazione dell’orizzonte cementato. La stabilizzazione per recalcitranza chimica risulterebbe di qualche entità solamente nelle prime fasi. La frazione ossidabile chimicamente è sempre piuttosto elevata, ma solo una minima percentuale è biologicamente ossidabile, confermando ulteriormente la stabilizzazione ad opera di interazioni organo-minerali.
2011
Convegno Nazionale della Società Italiana di Scienza del Suolo, LA COMPLESSITA' del SUOLO
5
5
Bonifacio E., Falsone G., Marinari S., Said-Pullicino D., Celi L. (2011). Stabilizzazione della sostanza organica in suoli a diverso grado di podlizzazione. s.l : s.n.
Bonifacio E.; Falsone G.; Marinari S.; Said-Pullicino D.; Celi L.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/112419
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact