Il cemento in Italia è una realtà produttiva ed economica estremamente importante: con una produzione di circa 36,200,000 tonnellate nel 2009 l’Italia si colloca al primo posto nella produzione europea [1]. E’ tuttavia ben noto che, in termini ambientali, la produzione del clinker di cemento, principale costituente del cemento Portland tradizionale (OPC, ordinary Portland cement) è particolarmente gravosa considerata l’alta temperatura di processo (≈1500°C), l’elevato consumo di materie prime naturali non rinnovabili, la rilevante quantità di emissioni di CO2, etc. Per cercare di rendere sostenibile la produzione del cemento, in tutta Europa sono attuate politiche volte all’utilizzo di materiali non convenzionali (scarti industriali, rifiuti, etc.) come combustibili, come materie prime nel processo produttivo, come nuovi costituenti da associare/sostituire al clinker. I geopolimeri rappresentano una nuova classe di materiali inorganici a basso impatto ambientale con caratteristiche fisco-meccaniche paragonabili a quelle del cemento comune. Tuttavia la possibilità di utilizzare i geopolimeri come leganti alternativi al cemento necessita una conferma attraverso la stessa tipologia di prove fisicomeccaniche a cui il cemento è normalmente sottoposto, così da rendere il confronto realmente efficace. L’obiettivo di poter classificare i geopolimeri come nuovi leganti per l’industria delle costruzioni può essere raggiunto solo attraverso una buona conoscenza delle differenze e/o analogie che esistono a livello chimico-fisico-meccanico tra questa nuova classe di materiali e il cemento Portland.
M. C. Bignozzi (2011). Geopolimeri e cementi: due leganti a confronto. BOLOGNA : ICerS.
Geopolimeri e cementi: due leganti a confronto
BIGNOZZI, MARIA
2011
Abstract
Il cemento in Italia è una realtà produttiva ed economica estremamente importante: con una produzione di circa 36,200,000 tonnellate nel 2009 l’Italia si colloca al primo posto nella produzione europea [1]. E’ tuttavia ben noto che, in termini ambientali, la produzione del clinker di cemento, principale costituente del cemento Portland tradizionale (OPC, ordinary Portland cement) è particolarmente gravosa considerata l’alta temperatura di processo (≈1500°C), l’elevato consumo di materie prime naturali non rinnovabili, la rilevante quantità di emissioni di CO2, etc. Per cercare di rendere sostenibile la produzione del cemento, in tutta Europa sono attuate politiche volte all’utilizzo di materiali non convenzionali (scarti industriali, rifiuti, etc.) come combustibili, come materie prime nel processo produttivo, come nuovi costituenti da associare/sostituire al clinker. I geopolimeri rappresentano una nuova classe di materiali inorganici a basso impatto ambientale con caratteristiche fisco-meccaniche paragonabili a quelle del cemento comune. Tuttavia la possibilità di utilizzare i geopolimeri come leganti alternativi al cemento necessita una conferma attraverso la stessa tipologia di prove fisicomeccaniche a cui il cemento è normalmente sottoposto, così da rendere il confronto realmente efficace. L’obiettivo di poter classificare i geopolimeri come nuovi leganti per l’industria delle costruzioni può essere raggiunto solo attraverso una buona conoscenza delle differenze e/o analogie che esistono a livello chimico-fisico-meccanico tra questa nuova classe di materiali e il cemento Portland.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.