La maricoltura mediterranea da tempo mostra segni di una difficoltà sempre crescente dovuta ad una concomitanza di fattori sfavorevoli quali il difficile momento di crisi economica globale, la scarsa diversificazione produttiva che vede la spigola (Dicentrarchus labrax) e l’orata (Sparus aurata) come uniche specie ittiche allevate in quantità elevate e non ultimo l’aspetto sanitario che si è dimostrato in questi ultimi anni uno dei principali fattori limitanti la produzione ittica in ambiente marino. In questo ambito le infestazioni da ectoparassiti possono essere causa di perdite produttive e di episodi di mortalità a volte anche di estrema gravità per la difficile applicazione di misure preventive e per la mancanza di presidi terapeutici efficaci autorizzati. Nell’area mediterranea, Italia e Grecia rappresentano due dei maggiori paesi produttori di spigola ed orata con allevamenti estremamente diversificati nel caso dell’Italia (sistemi estensivi, semi-intensivi o intensivi a terra, gabbie galleggianti e gabbie sommergibili) e riconducibili essenzialmente ai sistemi in gabbia nel caso della Grecia. Nel periodo 2008-2010 l’Università di Bologna, in collaborazione con l’Hellenic Centre for Marine Research di Atene, ha condotto un’indagine parassitologica su spigole e orate d’allevamento allo scopo di confrontare i dati quantitativi e qualitativi relativi alle ectoparassitosi registrate in maricoltura nei rispettivi paesi. Sono stati sottoposti ad esame parassitologico di cute e branchie un totale di 1378 pesci prelevati da settori di pre-ingrasso ed ingrasso (sono state escluse le fasi larvali e post-larvali in avannotteria), di cui 810 spigole e 318 orate in Italia (I) e 106 spigole e 144 orate in Grecia (G). Prendendo in considerazione il sistema d’allevamento, so no state esaminate 444 spigole (I: 364 - G: 80) e 187 orate (I: 91 - G: 96) allevate in gabbie galleggianti, mentre da impianti a terra sono state esaminate 472 spigole (I: 446 - G: 26 provenienti da un impianto sperimentale a ricircolo) e 275 orate (I: 227 – G: 48, di cui 38 provenienti dallo stesso impianto sperimentale). Porzioni di organi parassitati sono state fissate in formalina tamponata al 10% per l’esame istologico. Sono risultati positivi per almeno una specie di ectoparassiti 734 soggetti (53,3%), di cui 523 (57,1%) spigole e 211 (45,7%) orate. Prendendo in considerazione il sistema d’allevamento a terra sono risultate positive 203 (43%) spigole e 70 (25,5%) orate, mentre per quanto riguarda l’allevamento in gabbia 320 (72,1%) spigole e 128 (68,4%) orate sono risultate infestate da ectoparassiti. In D. labrax i reperti più frequenti sono stati il monogeneo Diplectanum aequans (54,3%) ritrovato sia in Grecia in vasche a terra (46,2%) che in Italia in sistemi in gabbia (84,9%) ed in vasca (39,5%) ed il ciliato Trichodina sp./Trichodinella sp. (12,6%), che in Italia è stata rinvenuta quasi esclusivamente in spigole allevate a terra (91,6% dei positivi) ed in Grecia in entrambi i sistemi di allevamento (47,4% in gabbia galleggiante e 52,6% in vasche a terra). In S. aurata, oltre al rinvenimento di Trichodina sp. nei sistemi in gabbia (38,6% in Grecia e 1,1% in Italia), va evidenziato l’isolamento del monogeneo poliopistocotileo Sparicotyle chrysophrii solo in pesci allevati in gabbia provenienti da entrambi i paesi (8,8% in Italia e 15,6% in Grecia) a volte in coinfezione con Furnestinia echeneis e comunque sempre in concomitanza ad episodi di mortalità anche quando presente a basse intensità d’infestazione. In Grecia, a differenza dei pesci esaminati in Italia, si è inoltre evidenziata la presenza di Cryptocaryon irritans nelle orate sia in sistemi a terra (70.8%) che in gabbia (70,8%), spesso in associazione ad importanti episodi di mortalità. Il dinoflagellato Amyloodinium ocellatum è stato reperito invece solo in Italia in giovanili di spigole ed orate allevate a terra (5,8% e 6,1%) talvolta con elevate intensità d’infezione correlabili al riscontro di gravi lesioni tissutali e mortalità. Vengono riportati anche i dati relativi a reperti parassitari di minore importanza epidemiologica e sanitaria riscontrati nel corso dell’indagine.
Kapota A., Gustinelli A., Rigos G., Caffara M., Quaglio F., Fioravanti M.L. (2011). Indagine sugli ectoparassiti di maggior rilievo sanitario in pesci marini allevati in Grecia ed in Italia. s.l : s.n.
Indagine sugli ectoparassiti di maggior rilievo sanitario in pesci marini allevati in Grecia ed in Italia
GUSTINELLI, ANDREA;CAFFARA, MONICA;FIORAVANTI, MARIALETIZIA
2011
Abstract
La maricoltura mediterranea da tempo mostra segni di una difficoltà sempre crescente dovuta ad una concomitanza di fattori sfavorevoli quali il difficile momento di crisi economica globale, la scarsa diversificazione produttiva che vede la spigola (Dicentrarchus labrax) e l’orata (Sparus aurata) come uniche specie ittiche allevate in quantità elevate e non ultimo l’aspetto sanitario che si è dimostrato in questi ultimi anni uno dei principali fattori limitanti la produzione ittica in ambiente marino. In questo ambito le infestazioni da ectoparassiti possono essere causa di perdite produttive e di episodi di mortalità a volte anche di estrema gravità per la difficile applicazione di misure preventive e per la mancanza di presidi terapeutici efficaci autorizzati. Nell’area mediterranea, Italia e Grecia rappresentano due dei maggiori paesi produttori di spigola ed orata con allevamenti estremamente diversificati nel caso dell’Italia (sistemi estensivi, semi-intensivi o intensivi a terra, gabbie galleggianti e gabbie sommergibili) e riconducibili essenzialmente ai sistemi in gabbia nel caso della Grecia. Nel periodo 2008-2010 l’Università di Bologna, in collaborazione con l’Hellenic Centre for Marine Research di Atene, ha condotto un’indagine parassitologica su spigole e orate d’allevamento allo scopo di confrontare i dati quantitativi e qualitativi relativi alle ectoparassitosi registrate in maricoltura nei rispettivi paesi. Sono stati sottoposti ad esame parassitologico di cute e branchie un totale di 1378 pesci prelevati da settori di pre-ingrasso ed ingrasso (sono state escluse le fasi larvali e post-larvali in avannotteria), di cui 810 spigole e 318 orate in Italia (I) e 106 spigole e 144 orate in Grecia (G). Prendendo in considerazione il sistema d’allevamento, so no state esaminate 444 spigole (I: 364 - G: 80) e 187 orate (I: 91 - G: 96) allevate in gabbie galleggianti, mentre da impianti a terra sono state esaminate 472 spigole (I: 446 - G: 26 provenienti da un impianto sperimentale a ricircolo) e 275 orate (I: 227 – G: 48, di cui 38 provenienti dallo stesso impianto sperimentale). Porzioni di organi parassitati sono state fissate in formalina tamponata al 10% per l’esame istologico. Sono risultati positivi per almeno una specie di ectoparassiti 734 soggetti (53,3%), di cui 523 (57,1%) spigole e 211 (45,7%) orate. Prendendo in considerazione il sistema d’allevamento a terra sono risultate positive 203 (43%) spigole e 70 (25,5%) orate, mentre per quanto riguarda l’allevamento in gabbia 320 (72,1%) spigole e 128 (68,4%) orate sono risultate infestate da ectoparassiti. In D. labrax i reperti più frequenti sono stati il monogeneo Diplectanum aequans (54,3%) ritrovato sia in Grecia in vasche a terra (46,2%) che in Italia in sistemi in gabbia (84,9%) ed in vasca (39,5%) ed il ciliato Trichodina sp./Trichodinella sp. (12,6%), che in Italia è stata rinvenuta quasi esclusivamente in spigole allevate a terra (91,6% dei positivi) ed in Grecia in entrambi i sistemi di allevamento (47,4% in gabbia galleggiante e 52,6% in vasche a terra). In S. aurata, oltre al rinvenimento di Trichodina sp. nei sistemi in gabbia (38,6% in Grecia e 1,1% in Italia), va evidenziato l’isolamento del monogeneo poliopistocotileo Sparicotyle chrysophrii solo in pesci allevati in gabbia provenienti da entrambi i paesi (8,8% in Italia e 15,6% in Grecia) a volte in coinfezione con Furnestinia echeneis e comunque sempre in concomitanza ad episodi di mortalità anche quando presente a basse intensità d’infestazione. In Grecia, a differenza dei pesci esaminati in Italia, si è inoltre evidenziata la presenza di Cryptocaryon irritans nelle orate sia in sistemi a terra (70.8%) che in gabbia (70,8%), spesso in associazione ad importanti episodi di mortalità. Il dinoflagellato Amyloodinium ocellatum è stato reperito invece solo in Italia in giovanili di spigole ed orate allevate a terra (5,8% e 6,1%) talvolta con elevate intensità d’infezione correlabili al riscontro di gravi lesioni tissutali e mortalità. Vengono riportati anche i dati relativi a reperti parassitari di minore importanza epidemiologica e sanitaria riscontrati nel corso dell’indagine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.