Le aziende ospedaliere sono chiamate a soddisfare gli obiettivi contrastanti di massimizzare i livelli di salute e ridurre le risorse impiegate (Tarricone, 2005). Una condizione fondamentale per soddisfare questi obiettivi è il miglioramento sistematico delle prestazioni operative ed innovative. Tale miglioramento si fonda sulla capacità organizzativa di creare e trasferire conoscenza (Grant, 1996). La letteratura, nonostante la crescente attenzione per questo tema, presenta ancora due fondamentali criticità. Primo, lo specifico legame tra capitale intellettuale e prestazioni sanitarie è ancora poco esaminato in letteratura. Secondo, la letteratura ha riservato poco spazio al livello di indagine individuale che pure è ritenuto centrale per la comprensione del capitale intellettuale in quanto “la conoscenza incomincia sempre dall’individuo” (Nonaka, 1991: 3), ossia la conoscenza posseduta da un’organizzazione si traduce in un miglioramento delle prestazioni solo previo intervento attivo degli individui che sono chiamati a gestirla e movimentarla (Wiig, 1997). Per colmare questi gap, questo articolo studia l’impatto della gestione del capitale intellettuale sulla condivisione di conoscenza tra practitioners negli hospice (Lettieri et al., 2010).
Lettieri E., Radaelli G., Spiller N., Masella C., Mura M. (2011). Condivisione delle conoscenza tra professionisti in sanità: il contributo di alcune variabili organizzative all’impiego del capitale intellettuale a disposizione dell’organizzazione sanitaria. MATERA : Altrimedia Edizioni.
Condivisione delle conoscenza tra professionisti in sanità: il contributo di alcune variabili organizzative all’impiego del capitale intellettuale a disposizione dell’organizzazione sanitaria
MURA, MATTEO
2011
Abstract
Le aziende ospedaliere sono chiamate a soddisfare gli obiettivi contrastanti di massimizzare i livelli di salute e ridurre le risorse impiegate (Tarricone, 2005). Una condizione fondamentale per soddisfare questi obiettivi è il miglioramento sistematico delle prestazioni operative ed innovative. Tale miglioramento si fonda sulla capacità organizzativa di creare e trasferire conoscenza (Grant, 1996). La letteratura, nonostante la crescente attenzione per questo tema, presenta ancora due fondamentali criticità. Primo, lo specifico legame tra capitale intellettuale e prestazioni sanitarie è ancora poco esaminato in letteratura. Secondo, la letteratura ha riservato poco spazio al livello di indagine individuale che pure è ritenuto centrale per la comprensione del capitale intellettuale in quanto “la conoscenza incomincia sempre dall’individuo” (Nonaka, 1991: 3), ossia la conoscenza posseduta da un’organizzazione si traduce in un miglioramento delle prestazioni solo previo intervento attivo degli individui che sono chiamati a gestirla e movimentarla (Wiig, 1997). Per colmare questi gap, questo articolo studia l’impatto della gestione del capitale intellettuale sulla condivisione di conoscenza tra practitioners negli hospice (Lettieri et al., 2010).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.