La crisi mondiale innescata negli Stati Uniti dagli eccessi della finanziarizzazione e dalle sue liaisons dangereuses con il mercato immobiliare e le conseguenze immediate e rovinose sull’economia globale, ci hanno persuaso che la partita si stava giocando sulla città. Una città che negli ultimi decenni ha cambiato non solo i propri connotati morfologici, ma ha conosciuto una profonda mutazione culturale e politica [Rossi e Vanolo 2010; Bonora e Cervellati 2009, Bonora 2009a, 2009b]. Abbiamo perciò voluto andare a una verifica analizzando il processo di urbanizzazione avvenuto nell’intorno di Bologna. Un caso di studio che, se guardassimo solo il versante morfologico o di entità di popolazione, si presenta minuto del fenomeno e tuttavia significativo dal punto di vista territoriale. Una città di medie dimensioni, da sempre crocevia di relazioni, con aspirazioni di ‘metropoli’ di rango europeo, in cui il processo di deurbanizzazione si avvia a partire dagli anni ‘70 e configura una lenta e inarrestabile emorragia che sposta la popolazione dal nucleo centrale prima verso la cintura, in seguito verso i centri intermedi e negli anni più recenti inonda il territorio rurale con effetti di polverizzazione insediativa. Un processo che si svolge dunque secondo tappe e modalità analoghe a quanto avviene nel resto del mondo e ha consentito di assumere Bologna come caso esemplare della dinamica che sta trasformando la città. Tanto più interessante sotto il profilo delle politiche del territorio. Bologna vanta infatti un’immagine internazionale fondata in larga misura sulla sua storica capacità di regolazione.
P. Bonora (2011). Città smarginata e consumo di territorio. bologna : ArchetipoLibri.
Città smarginata e consumo di territorio
BONORA, PAOLA
2011
Abstract
La crisi mondiale innescata negli Stati Uniti dagli eccessi della finanziarizzazione e dalle sue liaisons dangereuses con il mercato immobiliare e le conseguenze immediate e rovinose sull’economia globale, ci hanno persuaso che la partita si stava giocando sulla città. Una città che negli ultimi decenni ha cambiato non solo i propri connotati morfologici, ma ha conosciuto una profonda mutazione culturale e politica [Rossi e Vanolo 2010; Bonora e Cervellati 2009, Bonora 2009a, 2009b]. Abbiamo perciò voluto andare a una verifica analizzando il processo di urbanizzazione avvenuto nell’intorno di Bologna. Un caso di studio che, se guardassimo solo il versante morfologico o di entità di popolazione, si presenta minuto del fenomeno e tuttavia significativo dal punto di vista territoriale. Una città di medie dimensioni, da sempre crocevia di relazioni, con aspirazioni di ‘metropoli’ di rango europeo, in cui il processo di deurbanizzazione si avvia a partire dagli anni ‘70 e configura una lenta e inarrestabile emorragia che sposta la popolazione dal nucleo centrale prima verso la cintura, in seguito verso i centri intermedi e negli anni più recenti inonda il territorio rurale con effetti di polverizzazione insediativa. Un processo che si svolge dunque secondo tappe e modalità analoghe a quanto avviene nel resto del mondo e ha consentito di assumere Bologna come caso esemplare della dinamica che sta trasformando la città. Tanto più interessante sotto il profilo delle politiche del territorio. Bologna vanta infatti un’immagine internazionale fondata in larga misura sulla sua storica capacità di regolazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.