L’educazione alla cittadinanza si presenta oggi come una sfida continua, una sorta di missione, al tempo stesso necessaria e impossibile, per la scuola e la società contemporanea. Necessaria, perché l’educazione dell’uomo e del cittadino è posta come finalità originaria e legittimante la funzione pubblica della scuola stessa. Impossibile, perché la coscienza sociale e le analisi scientifiche concordano nel giudicare non soddisfacente l’esito della progettualità politico-pedagogica dell’educazione civica o educazione alla convivenza civile. Il contributo assume come punto di partenza la convergenza tra (dal punto di vista sociale e dal punto di vista scientifico) di un giudizio critico sull'azione relativa all'educazione civica e/o educazione alla cittadinanza svolta dalla scuola nell'Italia repubblicana del secondo Novecento. Questa convergenza critica sembra confortare e consolidare reciprocamente la pedagogia “popolare” e quella “scientifica” in una condivisa certezza empirica. Tuttavia è sempre necessario, per il sapere scientifico, oltrepassare il senso comune: perciò occorre in primo luogo esplicitare le diverse implicazioni semantiche sottese all'uso dei termini con i quali affrontiamo la questione. In questa direzione possono sorgere diverse domande di carattere pedagogico: in che termini oggi la scuola educa alla cittadinanza? In che modo l’educazione alla legalità si rapporta alla conoscenza dei diritti e dei doveri del cittadino? Con quale consapevolezza gli insegnanti assumono, o rifiutano, il compito formativo dell'educazione del cittadino nella scuola? Che senso acquisisce la cittadinanza nella scuola, e in particolare nella scuola secondaria? Quale panorama di esperienze e rappresentazioni giovanili della convivenza civile ci troviamo di fronte? Quale proposta di formazione alla cittadinanza è praticabile in questo composito quadro di elementi socioculturali? Diventa perciò necessario dipanare la stratificazione semantica e i contesti socioculturali impliciti nell’educazione alla cittadinanza per generare una nuova lettura pedagogica e, in forza di tale nuova lettura, nuove e più efficaci pratiche didattiche Il contributo perciò tenta di definire un repertorio di categorie interpretative, di ampio respiro storico e teoretico, adeguate, per un verso, a garantire un’effettiva comprensione del problema “educazione alla cittadinanza nella scuola”, e dall’altro lato capaci, soprattutto, di offrire stimoli e strumenti, funzionali ed efficaci, al lavoro docente. Tutto ciò in linea con la consapevolezza che sono i modelli interpretativi a orientare l'intervento educativo e didattico degli insegnanti nella scuola, sia sul piano diagnostico, sia sul piano operativo. Dei modelli interpretativi pedagogici viene sottolineata la implicita dimensione epistemologica, emergente già nel tentativo di definire le ragioni pedagogiche dell’educazione alla cittadinanza nella scuola.

La "paideia incompiuta": formare l'uomo e il cittadino nella scuola della Repubblica / CAPUTO M.. - STAMPA. - (2011), pp. 75-90.

La "paideia incompiuta": formare l'uomo e il cittadino nella scuola della Repubblica

CAPUTO, MICHELE
2011

Abstract

L’educazione alla cittadinanza si presenta oggi come una sfida continua, una sorta di missione, al tempo stesso necessaria e impossibile, per la scuola e la società contemporanea. Necessaria, perché l’educazione dell’uomo e del cittadino è posta come finalità originaria e legittimante la funzione pubblica della scuola stessa. Impossibile, perché la coscienza sociale e le analisi scientifiche concordano nel giudicare non soddisfacente l’esito della progettualità politico-pedagogica dell’educazione civica o educazione alla convivenza civile. Il contributo assume come punto di partenza la convergenza tra (dal punto di vista sociale e dal punto di vista scientifico) di un giudizio critico sull'azione relativa all'educazione civica e/o educazione alla cittadinanza svolta dalla scuola nell'Italia repubblicana del secondo Novecento. Questa convergenza critica sembra confortare e consolidare reciprocamente la pedagogia “popolare” e quella “scientifica” in una condivisa certezza empirica. Tuttavia è sempre necessario, per il sapere scientifico, oltrepassare il senso comune: perciò occorre in primo luogo esplicitare le diverse implicazioni semantiche sottese all'uso dei termini con i quali affrontiamo la questione. In questa direzione possono sorgere diverse domande di carattere pedagogico: in che termini oggi la scuola educa alla cittadinanza? In che modo l’educazione alla legalità si rapporta alla conoscenza dei diritti e dei doveri del cittadino? Con quale consapevolezza gli insegnanti assumono, o rifiutano, il compito formativo dell'educazione del cittadino nella scuola? Che senso acquisisce la cittadinanza nella scuola, e in particolare nella scuola secondaria? Quale panorama di esperienze e rappresentazioni giovanili della convivenza civile ci troviamo di fronte? Quale proposta di formazione alla cittadinanza è praticabile in questo composito quadro di elementi socioculturali? Diventa perciò necessario dipanare la stratificazione semantica e i contesti socioculturali impliciti nell’educazione alla cittadinanza per generare una nuova lettura pedagogica e, in forza di tale nuova lettura, nuove e più efficaci pratiche didattiche Il contributo perciò tenta di definire un repertorio di categorie interpretative, di ampio respiro storico e teoretico, adeguate, per un verso, a garantire un’effettiva comprensione del problema “educazione alla cittadinanza nella scuola”, e dall’altro lato capaci, soprattutto, di offrire stimoli e strumenti, funzionali ed efficaci, al lavoro docente. Tutto ciò in linea con la consapevolezza che sono i modelli interpretativi a orientare l'intervento educativo e didattico degli insegnanti nella scuola, sia sul piano diagnostico, sia sul piano operativo. Dei modelli interpretativi pedagogici viene sottolineata la implicita dimensione epistemologica, emergente già nel tentativo di definire le ragioni pedagogiche dell’educazione alla cittadinanza nella scuola.
2011
Progetti di cittadinanza. Esperienze di educazione stradale e convivenza civile nella scuola secondaria
75
90
La "paideia incompiuta": formare l'uomo e il cittadino nella scuola della Repubblica / CAPUTO M.. - STAMPA. - (2011), pp. 75-90.
CAPUTO M.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/111539
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