Ciò che colpisce osservando un centro antico è l’unità architettonica che in esso si è realizzata: l’interazione leggibile tra materiali e strutture, l’equilibrio tra forma e funzione, la coerenza tra stile e materiali. Al punto che spesso si è finito per affermare che gli edifici del passato sono in grado di comunicare un senso della realtà che quelli contemporanei sembrano, a volte, non possedere. In architettura, ai materiali è sempre stato affidato il compito della resa ma anche della salvaguardia di forme e colori. I criteri per la loro scelta hanno da tempo comportato conoscenze pertinenti che trascendevano quelle relative alle loro qualità visive: reperibilità del materiale, facilità di lavorazione e strumentazione appropriata, resistenza all’usura ed al degrado naturale o antropico, contesto ed esigenze climatiche. Si tratta insomma di una cultura tecnica fondata su conoscenze complesse, parte delle quali ancora sono oggetto di analisi, nell’ambito di quel diffuso “saper fare” empirico che caratterizzava e luoghi e popolazioni.La storia del costruire insegna che ogni materiale ha un suo ciclo produttivo precedente la sua posa in opera: in natura non esistono materiali da costruzione, ma solo “risorse naturali” trasformabili con procedimenti, semplici o complessi, ma sempre pertinenti alle qualità intrinseche, e che ne garantiscono la qualità a fine processo. (...) Il saggio è il frutto di una serie di considerazioni esposte durante il workshop La piazza della Città Storica tra passato e futuro che si è svolto nella primavera del 2011 a San Piero in Bagno (FC).
A.Ugolini (2011). La materia della città storica. FIRENZE : ALINEA.
La materia della città storica
UGOLINI, ANDREA
2011
Abstract
Ciò che colpisce osservando un centro antico è l’unità architettonica che in esso si è realizzata: l’interazione leggibile tra materiali e strutture, l’equilibrio tra forma e funzione, la coerenza tra stile e materiali. Al punto che spesso si è finito per affermare che gli edifici del passato sono in grado di comunicare un senso della realtà che quelli contemporanei sembrano, a volte, non possedere. In architettura, ai materiali è sempre stato affidato il compito della resa ma anche della salvaguardia di forme e colori. I criteri per la loro scelta hanno da tempo comportato conoscenze pertinenti che trascendevano quelle relative alle loro qualità visive: reperibilità del materiale, facilità di lavorazione e strumentazione appropriata, resistenza all’usura ed al degrado naturale o antropico, contesto ed esigenze climatiche. Si tratta insomma di una cultura tecnica fondata su conoscenze complesse, parte delle quali ancora sono oggetto di analisi, nell’ambito di quel diffuso “saper fare” empirico che caratterizzava e luoghi e popolazioni.La storia del costruire insegna che ogni materiale ha un suo ciclo produttivo precedente la sua posa in opera: in natura non esistono materiali da costruzione, ma solo “risorse naturali” trasformabili con procedimenti, semplici o complessi, ma sempre pertinenti alle qualità intrinseche, e che ne garantiscono la qualità a fine processo. (...) Il saggio è il frutto di una serie di considerazioni esposte durante il workshop La piazza della Città Storica tra passato e futuro che si è svolto nella primavera del 2011 a San Piero in Bagno (FC).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.