Per la realizzazione di questo atlante il Gruppo di Ricerca sui Maremoti (GRM) dell'Università di Bologna ha seguito in gran parte l'approccio sviluppato dal consorzio del progetto europeo SCHEMA, che consiste principalmente nel: 1) definire alcuni scenari sulla base dei peggiori (più disastrosi) casi credibili ("credible worst-case scenarios"), elaborati tenendo conto anche di un livello di incertezza (quantificato nel 20% per convenzione); 2) calcolare mappe di massima inondazione e di massima colonna d'acqua per ogni scenario; 3) calcolare uno scenario aggregato, come combinazione dei vari scenari; 4) stimare, sia per i singoli scenari che per lo scenario aggregato, il livello di danno per gli edifici e per le infrastrutture; 5) individuare le possibili vie di evacuzione. Sono stati adottati cinque scenari di maremoto, in base a considerazioni di tipo tettonico ed agli eventi storici più disastrosi che hanno colpito la città di Catania nei secoli scorsi: tali scenari comprendono sia sorgenti remote che sorgenti locali. Le simulazioni della propagazione del maremoto sono state effettuate tramite un codice numerico realizzato e mantenuto dal GRM. Per ogni scenario, vengono fornite carte sia a livello regionale che a livello locale: le prime comprendono il livello del mare al tempo iniziale, il massimo sollevamento del livello del mare, i tempi di propagazione, alcuni campi di propagazione e i mareogrammi calcolati in alcuni punti rappresentativi sia lungo la costa che al largo; le seconde comprendono le linee di inondazione e di massima inondazione nell'area di Catania. Viene quindi presentata un'analisi di vulnerabilità per gli edifici della città, basata su una classificazione adottata da tutti i partners del progetto SCHEMA. L'attribuzione degli edifici alle varie classi è stata effettuata utilizzando dati da satellite e conducendo rilevamenti diretti sul posto. L'area censita copre tutta la parte costiera potenzialmente inondata dal maremoto secondo i risultati dell'analisi degli scenari. Il numero totale di edifici catalogati è 879, di cui oltre 400 assegnati alla classe degli edifici più vulnerabili all'attacco dei maremoti. Infine, sono fornite mappe che illustrano la stima del livello di danno degli edifici e dell'inondazione delle strade, con particolare riferimento alla zona meridionale della città di Catania nota come "La Plaia". Nel primo caso, la stima è stata eseguita per ogni scenario singolarmente e per lo scenario aggregato facendo uso di una opportuna matrice di fragilità. Nel secondo, si è preso in esame solo lo scenario aggregato e sono state indicate anche le aree in cui sono presenti oggetti che possono essere sollevati e trasportati dal maremoto, costituendo così elementi di ulteriore potenziale pericolo.

Atlante delle zone esposte al rischio di maremoto nell'area di Catania / S. Tinti; A. Armigliato; G. Pagnoni; R. Tonini; F. Zaniboni. - STAMPA. - (2010), pp. 1-40.

Atlante delle zone esposte al rischio di maremoto nell'area di Catania

TINTI, STEFANO;ARMIGLIATO, ALBERTO;PAGNONI, GIANLUCA;TONINI, ROBERTO;ZANIBONI, FILIPPO
2010

Abstract

Per la realizzazione di questo atlante il Gruppo di Ricerca sui Maremoti (GRM) dell'Università di Bologna ha seguito in gran parte l'approccio sviluppato dal consorzio del progetto europeo SCHEMA, che consiste principalmente nel: 1) definire alcuni scenari sulla base dei peggiori (più disastrosi) casi credibili ("credible worst-case scenarios"), elaborati tenendo conto anche di un livello di incertezza (quantificato nel 20% per convenzione); 2) calcolare mappe di massima inondazione e di massima colonna d'acqua per ogni scenario; 3) calcolare uno scenario aggregato, come combinazione dei vari scenari; 4) stimare, sia per i singoli scenari che per lo scenario aggregato, il livello di danno per gli edifici e per le infrastrutture; 5) individuare le possibili vie di evacuzione. Sono stati adottati cinque scenari di maremoto, in base a considerazioni di tipo tettonico ed agli eventi storici più disastrosi che hanno colpito la città di Catania nei secoli scorsi: tali scenari comprendono sia sorgenti remote che sorgenti locali. Le simulazioni della propagazione del maremoto sono state effettuate tramite un codice numerico realizzato e mantenuto dal GRM. Per ogni scenario, vengono fornite carte sia a livello regionale che a livello locale: le prime comprendono il livello del mare al tempo iniziale, il massimo sollevamento del livello del mare, i tempi di propagazione, alcuni campi di propagazione e i mareogrammi calcolati in alcuni punti rappresentativi sia lungo la costa che al largo; le seconde comprendono le linee di inondazione e di massima inondazione nell'area di Catania. Viene quindi presentata un'analisi di vulnerabilità per gli edifici della città, basata su una classificazione adottata da tutti i partners del progetto SCHEMA. L'attribuzione degli edifici alle varie classi è stata effettuata utilizzando dati da satellite e conducendo rilevamenti diretti sul posto. L'area censita copre tutta la parte costiera potenzialmente inondata dal maremoto secondo i risultati dell'analisi degli scenari. Il numero totale di edifici catalogati è 879, di cui oltre 400 assegnati alla classe degli edifici più vulnerabili all'attacco dei maremoti. Infine, sono fornite mappe che illustrano la stima del livello di danno degli edifici e dell'inondazione delle strade, con particolare riferimento alla zona meridionale della città di Catania nota come "La Plaia". Nel primo caso, la stima è stata eseguita per ogni scenario singolarmente e per lo scenario aggregato facendo uso di una opportuna matrice di fragilità. Nel secondo, si è preso in esame solo lo scenario aggregato e sono state indicate anche le aree in cui sono presenti oggetti che possono essere sollevati e trasportati dal maremoto, costituendo così elementi di ulteriore potenziale pericolo.
2010
40
978-88-7794-727-7
Atlante delle zone esposte al rischio di maremoto nell'area di Catania / S. Tinti; A. Armigliato; G. Pagnoni; R. Tonini; F. Zaniboni. - STAMPA. - (2010), pp. 1-40.
S. Tinti; A. Armigliato; G. Pagnoni; R. Tonini; F. Zaniboni
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