La categoria diagnostica dei disturbi somatoformi, fin dalla sua introduzione nel DSM-III è stata oggetto di numerose critiche. La sua struttura porta implicitamente il clinico a compiere una scelta dicotomica in base al fatto che i sintomi lamentati abbiano una base organica o siano invece espressione di un disagio psicologico, limitando così un approccio biopsicosociale al paziente. La sua sovrapposizione con i disturbi d’ansia e con la depressione, così come l’incertezza in merito all’eziologia dei disturbi somatici lamentati, rendono queste diagnosi poco utili ai clinici e spesso fonte di frustrazione per i pazienti. Per superare gli evidenti limiti di questa categoria diagnostica, negli anni, i maggiori ricercatori nell’ambito della psicosomatica si sono mossi verso una sua ridefinizione. In questo capitolo verrà fatta una rassegna della letteratura per mettere in luce come i Disturbi Somatoformi sono entrati a pieno titolo come diagnosi ufficiali nel DSM-III (APA, 1980), le loro principali caratteristiche, la loro effettiva utilità clinica, le proposte avanzate negli ultimi anni per una loro riformulazione in vista della pubblicazione del DSM-V e il draft che di questo è stato pubblicato nel gennaio 2010.
Titolo: | Classificazione del disagio psicosomatico | |
Autore/i: | OTTOLINI, FEDRA; RAFANELLI, CHIARA | |
Autore/i Unibo: | ||
Anno: | 2011 | |
Titolo del libro: | Manuale di Psicosomatica | |
Pagina iniziale: | 333 | |
Pagina finale: | 357 | |
Abstract: | La categoria diagnostica dei disturbi somatoformi, fin dalla sua introduzione nel DSM-III è stata oggetto di numerose critiche. La sua struttura porta implicitamente il clinico a compiere una scelta dicotomica in base al fatto che i sintomi lamentati abbiano una base organica o siano invece espressione di un disagio psicologico, limitando così un approccio biopsicosociale al paziente. La sua sovrapposizione con i disturbi d’ansia e con la depressione, così come l’incertezza in merito all’eziologia dei disturbi somatici lamentati, rendono queste diagnosi poco utili ai clinici e spesso fonte di frustrazione per i pazienti. Per superare gli evidenti limiti di questa categoria diagnostica, negli anni, i maggiori ricercatori nell’ambito della psicosomatica si sono mossi verso una sua ridefinizione. In questo capitolo verrà fatta una rassegna della letteratura per mettere in luce come i Disturbi Somatoformi sono entrati a pieno titolo come diagnosi ufficiali nel DSM-III (APA, 1980), le loro principali caratteristiche, la loro effettiva utilità clinica, le proposte avanzate negli ultimi anni per una loro riformulazione in vista della pubblicazione del DSM-V e il draft che di questo è stato pubblicato nel gennaio 2010. | |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 28-giu-2013 | |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Capitolo / saggio in libro |