A partire da un approccio sitemico e neoproblematicista (evoluzione del Problematicismo pedagogico inaugurato da G. M. Bertin) il saggio mette a fuoco il nesso profondo che intercorre tra educazione, formazione e occupazione così come viene coniugato dall’EdA in Italia. Nel tentativo di indagare e ipotizzare le condizioni della più ampia partecipazione ai canali della formazione, in particolare, da parte di chi ne è stato precocemente escluso o espulso. Così diviene comprensibile, perché su di un versante essa dia voce alla consapevolezza di soggetti-persone che, collettivamente, si fanno portavoce di istanze e di valori che le istituzioni formative non comprendono o non sanno accogliere; mentre sull’altro l’EdA tenti di denunciare un diritto di fatto negato a tutti quegli adulti che, per condizioni oggettive socio-culturali o per età, sono stati precocemente allontanati dalla scuola. Eppure il desiderio di ri-entrare nei canali istituzionali della formazione dovrebbe poter significare, per ciascun soggetto-persona adulto, la possibilità di esprimere un bisogno, nonchè di liberare energie nuove. Posto che una volta rianimata o riattivata la "motivazione intrinseca" all'"imparare ad imparare" e fissato un obiettivo da raggiungere il soggetto-persona adulto dovrebbe poter trovare lo spazio per poter esprimere i propri modi e stili cognitivi, non disgiunti dalle diverse forme dell’apprendere in situazione (dall'educazione informale a quella diffusa ), giungendo a risignificare il proprio tempo/spazio dell'apprendimento. Il saggio è corredato di un'ampia ed aggiornata bibliografia internazionale.
M. Gallerani (2011). L'Educazione degli adulti tra educabilità, emancipazione e partecipazione. MILANO : UNICOPLI.
L'Educazione degli adulti tra educabilità, emancipazione e partecipazione
GALLERANI, MANUELA
2011
Abstract
A partire da un approccio sitemico e neoproblematicista (evoluzione del Problematicismo pedagogico inaugurato da G. M. Bertin) il saggio mette a fuoco il nesso profondo che intercorre tra educazione, formazione e occupazione così come viene coniugato dall’EdA in Italia. Nel tentativo di indagare e ipotizzare le condizioni della più ampia partecipazione ai canali della formazione, in particolare, da parte di chi ne è stato precocemente escluso o espulso. Così diviene comprensibile, perché su di un versante essa dia voce alla consapevolezza di soggetti-persone che, collettivamente, si fanno portavoce di istanze e di valori che le istituzioni formative non comprendono o non sanno accogliere; mentre sull’altro l’EdA tenti di denunciare un diritto di fatto negato a tutti quegli adulti che, per condizioni oggettive socio-culturali o per età, sono stati precocemente allontanati dalla scuola. Eppure il desiderio di ri-entrare nei canali istituzionali della formazione dovrebbe poter significare, per ciascun soggetto-persona adulto, la possibilità di esprimere un bisogno, nonchè di liberare energie nuove. Posto che una volta rianimata o riattivata la "motivazione intrinseca" all'"imparare ad imparare" e fissato un obiettivo da raggiungere il soggetto-persona adulto dovrebbe poter trovare lo spazio per poter esprimere i propri modi e stili cognitivi, non disgiunti dalle diverse forme dell’apprendere in situazione (dall'educazione informale a quella diffusa ), giungendo a risignificare il proprio tempo/spazio dell'apprendimento. Il saggio è corredato di un'ampia ed aggiornata bibliografia internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.