All'indomani dell'Unità d'Italia la tradizione classicistica delle antiche Legazioni di Romagna viene idealmente a integrarsi con la chiamata di Carducci all'Università di Bologna. Il suo magistero poetico non è però né miope né pedante, perché anzi la sua partrecipazione attiva alla vita politica della città favorisce, nella sua scuola, il sorgere di una generazione di critici e giornalisti che animano i circoli culturali della città e l'editoria bolognese, contrassegnata dalle fortune di Zanichelli e Cappelli. Mentre in Romagna si vengono a distinguere due tipi di autori, quelli che celebrano un ideale di vita semplice e modesta (Panzini, Moretti) e quelli che esaltano il carattere ardente e ribelle (Oriani, Beltramelli), a Bologna, più che il romanzo, osteggiato da Carducci, attecchiscono il genere del racconto breve (con Albertazzi, Panzacchi e Valgimigli) e la poesia (con Guerrini e Ferrari), mentre Pascoli, tornato a Bologna, si sforza di diventare l'erede di Carducci cimentandosi nelle Odi e negli Inni di intonazione civile e patriottica, ma senza eroismi. Il quadro della letteratura di primo Novecento si chiude con l'analisi della critica letteraria di Renato Serra, con i caratteri della lirica del ferrarese Govoni e con le prime avvisaglie regionali del movimento futurista.
Battistini A. (2011). La cultura letteraria tra classicismo e avanguardia. BOLOGNA : Ist. per i beni art. cult. e nat.-Edit.Compositori.
La cultura letteraria tra classicismo e avanguardia
BATTISTINI, ANDREA
2011
Abstract
All'indomani dell'Unità d'Italia la tradizione classicistica delle antiche Legazioni di Romagna viene idealmente a integrarsi con la chiamata di Carducci all'Università di Bologna. Il suo magistero poetico non è però né miope né pedante, perché anzi la sua partrecipazione attiva alla vita politica della città favorisce, nella sua scuola, il sorgere di una generazione di critici e giornalisti che animano i circoli culturali della città e l'editoria bolognese, contrassegnata dalle fortune di Zanichelli e Cappelli. Mentre in Romagna si vengono a distinguere due tipi di autori, quelli che celebrano un ideale di vita semplice e modesta (Panzini, Moretti) e quelli che esaltano il carattere ardente e ribelle (Oriani, Beltramelli), a Bologna, più che il romanzo, osteggiato da Carducci, attecchiscono il genere del racconto breve (con Albertazzi, Panzacchi e Valgimigli) e la poesia (con Guerrini e Ferrari), mentre Pascoli, tornato a Bologna, si sforza di diventare l'erede di Carducci cimentandosi nelle Odi e negli Inni di intonazione civile e patriottica, ma senza eroismi. Il quadro della letteratura di primo Novecento si chiude con l'analisi della critica letteraria di Renato Serra, con i caratteri della lirica del ferrarese Govoni e con le prime avvisaglie regionali del movimento futurista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.