I preparativi per le celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia hanno prepotentemente fatto riemergere la questione della critica al processo risorgimentale e alla nascita dello Stato nazionale. Tale critica, che assume toni, impostazioni e colorazioni politiche disparate, può contare su numerosi ed efficienti veicoli e su abili usi pubblici della storia, privilegiando di volta in volta soggetti polemici differenti. Il convegno che presentiamo si propone di affrontare il tema della critica al Risorgimento in tutte le sue curvature, esaminando non solo il contributo dato dalla storiografia scientifica, ma ripercorrendo anche i discorsi e le rappresentazioni che attraverso altri media paiono essere penetrati nel “senso comune storico”, oltre che nel dna di alcune precise formazioni politiche. Tra gli scopi che si propone il convegno è anzi quello di mettere a fuoco i tempi, gli attori e le modalità attraverso i quali la critica fondata su basi scientifiche ha lasciato il posto ad una invadente serie di revisionismi ideologicamente e talora territorialmente connotati. Sarà dunque proposta, in prima battuta, una lettura di lungo periodo del paradigma gramsciano e della sua validità odierna. Attraverso questa introduzione, sarà possibile evincere quale sia stato il peso specifico della critica gramsciana negli studi sul Risorgimento e misurare la sua validità come strumento di analisi, quando sempre più gli studi sul Risorgimento privilegiano l’ottica culturalista. Si aprirà qui uno spazio specifico dedicato agli studi sulla “questione meridionale”, con particolare attenzione alla sua appropriazione da parte di soggetti estranei alla comunità scientifica. La seconda sezione sarà dedicata al problema delle origini del Risorgimento, e in specie alla polemica che tuttora perdura per quanto riguarda il rapporto tra Rivoluzione francese e processo unitario italiano. In prima istanza, si farà il punto sugli studi sul giacobinismo e l’anti-giacobinismo, in modo da mettere in luce l’esistenza di correnti revisioniste accanto ad un prepotente ritorno di interesse, nella storiografia scientifica, per la prima stagione dell’epoca risorgimentale. In seconda battuta, si affronterà la questione della controrivoluzione, sia come oggetto di studi di rilievo internazionale, sia anche come “mito” variamente riesumato e riproposto dalla storiografia revisionista specie di matrice meridionalista. La terza sezione sarà dedicata alle culture politiche “di opposizione” che maggiormente hanno mirato alla delegittimazione del processo unitario. Si tratterà della cultura cattolica, ma anche delle appropriazioni operate da vari attori, estranei all’ambito liberale, nel contesto della memoria pubblica del Risorgimento. Il fine è di misurare la portata dei discorsi antagonisti alla vulgata liberale condotti non solo attraverso la scrittura della storia ma anche per tutto ciò che riguarda la manipolazione del ricordo e la trasformazione di figure, codici e simboli. Un caso di studio particolare sarà dedicato alla figura di Mazzini, quale oggetto di manipolazioni particolarmente significative. L’analisi verterà poi sui mezzi di trasmissione, con particolare riferimento all’editoria, che sono stati adottati tra XX e XXI secolo dalle correnti anti-risorgimentali e revisioniste in generale. La quarta sezione sarà dedicata alla validità dei discorsi più comuni legati al processo risorgimentale, per valutare la tenuta o il logorio di idee e categorie politiche ad esso legate. Ci si occuperà del Risorgimento come “invenzione” dello Stato nazionale operata da una minoranza. Sarà poi affrontato il nodo della Resistenza e della sua legittimazione come “Secondo Risorgimento”, esaminando le numerose disamine che questa identificazione ha prodotto anche in seno alle stesse forze resistenziali, ma pure la portata del suo successo in sede storica, divulgativa e di costruzione della memoria. Infine si tratterà delle categorie di “patria” e di “nazione”, ...

L'antirisorgimento. Dalla Critica alla delegittimazione / A. De Bernardi. - (2011).

L'antirisorgimento. Dalla Critica alla delegittimazione

DE BERNARDI, ALBERTO
2011

Abstract

I preparativi per le celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia hanno prepotentemente fatto riemergere la questione della critica al processo risorgimentale e alla nascita dello Stato nazionale. Tale critica, che assume toni, impostazioni e colorazioni politiche disparate, può contare su numerosi ed efficienti veicoli e su abili usi pubblici della storia, privilegiando di volta in volta soggetti polemici differenti. Il convegno che presentiamo si propone di affrontare il tema della critica al Risorgimento in tutte le sue curvature, esaminando non solo il contributo dato dalla storiografia scientifica, ma ripercorrendo anche i discorsi e le rappresentazioni che attraverso altri media paiono essere penetrati nel “senso comune storico”, oltre che nel dna di alcune precise formazioni politiche. Tra gli scopi che si propone il convegno è anzi quello di mettere a fuoco i tempi, gli attori e le modalità attraverso i quali la critica fondata su basi scientifiche ha lasciato il posto ad una invadente serie di revisionismi ideologicamente e talora territorialmente connotati. Sarà dunque proposta, in prima battuta, una lettura di lungo periodo del paradigma gramsciano e della sua validità odierna. Attraverso questa introduzione, sarà possibile evincere quale sia stato il peso specifico della critica gramsciana negli studi sul Risorgimento e misurare la sua validità come strumento di analisi, quando sempre più gli studi sul Risorgimento privilegiano l’ottica culturalista. Si aprirà qui uno spazio specifico dedicato agli studi sulla “questione meridionale”, con particolare attenzione alla sua appropriazione da parte di soggetti estranei alla comunità scientifica. La seconda sezione sarà dedicata al problema delle origini del Risorgimento, e in specie alla polemica che tuttora perdura per quanto riguarda il rapporto tra Rivoluzione francese e processo unitario italiano. In prima istanza, si farà il punto sugli studi sul giacobinismo e l’anti-giacobinismo, in modo da mettere in luce l’esistenza di correnti revisioniste accanto ad un prepotente ritorno di interesse, nella storiografia scientifica, per la prima stagione dell’epoca risorgimentale. In seconda battuta, si affronterà la questione della controrivoluzione, sia come oggetto di studi di rilievo internazionale, sia anche come “mito” variamente riesumato e riproposto dalla storiografia revisionista specie di matrice meridionalista. La terza sezione sarà dedicata alle culture politiche “di opposizione” che maggiormente hanno mirato alla delegittimazione del processo unitario. Si tratterà della cultura cattolica, ma anche delle appropriazioni operate da vari attori, estranei all’ambito liberale, nel contesto della memoria pubblica del Risorgimento. Il fine è di misurare la portata dei discorsi antagonisti alla vulgata liberale condotti non solo attraverso la scrittura della storia ma anche per tutto ciò che riguarda la manipolazione del ricordo e la trasformazione di figure, codici e simboli. Un caso di studio particolare sarà dedicato alla figura di Mazzini, quale oggetto di manipolazioni particolarmente significative. L’analisi verterà poi sui mezzi di trasmissione, con particolare riferimento all’editoria, che sono stati adottati tra XX e XXI secolo dalle correnti anti-risorgimentali e revisioniste in generale. La quarta sezione sarà dedicata alla validità dei discorsi più comuni legati al processo risorgimentale, per valutare la tenuta o il logorio di idee e categorie politiche ad esso legate. Ci si occuperà del Risorgimento come “invenzione” dello Stato nazionale operata da una minoranza. Sarà poi affrontato il nodo della Resistenza e della sua legittimazione come “Secondo Risorgimento”, esaminando le numerose disamine che questa identificazione ha prodotto anche in seno alle stesse forze resistenziali, ma pure la portata del suo successo in sede storica, divulgativa e di costruzione della memoria. Infine si tratterà delle categorie di “patria” e di “nazione”, ...
2011
L'antirisorgimento. Dalla Critica alla delegittimazione / A. De Bernardi. - (2011).
A. De Bernardi
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/109801
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact