Il saggio tratta dello sviluppo della scienza in Italia durante il primo conflitto mondiale. La Grande Guerra rappresenta una svolta significativa per la storia della scienza in Italia. Si trasformano profondamente i rapporti fra scienza pura e applicata, dato il peso che ha la domanda delle industrie di guerra nello sviluppo di nuove applicazioni tecnologiche; si trasformano i rapporti fra scienza, stato e industria, ed anche i rapporti con l’Università e con i luoghi istituzionali della ricerca, con la nascita del primo CNR; si trasformano i rapporti di scambio e collaborazione sul piano internazionale, con la fine del vecchio internazionalismo e la sua riformulazione su nuove basi; si trasformano i rapporti della scienza con la cultura e la società, dato il forte coinvolgimento e la vera e propria mobilitazione degli scienziati nello sforzo bellico, sia a livello di impegno diretto, sia di dibattito culturale; si trasforma la figura dello scienziato, nel senso che cambiano rapidamente le reti di relazioni in cui viene a iscriversi la sua attività e che delineano il suo profilo sociale. Il caso italiano è piuttosto interessante, perché l’Italia dichiara guerra all’Austria un anno dopo lo scoppio del conflitto, e questo permette lo sviluppo di un dibattito entro gli ambienti scientifici e accademici italiani, che in altri paesi era invece stato sommerso dalla ondata del primo entusiasmo dell’agosto 1914. Inoltre anche in seguito la scienza italiana si trova in una posizione particolare all’interno della organizzazione scientifica interalleata durante la prima fase del conflitto, poiché la decisione di entrare in guerra con la Germania solo alla fine d’agosto 1916 pone di fatto gli italiani ai margini di tale organizzazione. Infine, anche la arretratezza relativa dell’apparato industriale italiano comporta conseguenze di rilievo sullo sviluppo scientifico e tecnologico, in relazione anche al ruolo che l’esercito e i militari assumono in questo contesto.
Tomassini L. (2011). Guerra, scienza, tecnologia. TORINO : Einaudi.
Guerra, scienza, tecnologia
TOMASSINI, LUIGI
2011
Abstract
Il saggio tratta dello sviluppo della scienza in Italia durante il primo conflitto mondiale. La Grande Guerra rappresenta una svolta significativa per la storia della scienza in Italia. Si trasformano profondamente i rapporti fra scienza pura e applicata, dato il peso che ha la domanda delle industrie di guerra nello sviluppo di nuove applicazioni tecnologiche; si trasformano i rapporti fra scienza, stato e industria, ed anche i rapporti con l’Università e con i luoghi istituzionali della ricerca, con la nascita del primo CNR; si trasformano i rapporti di scambio e collaborazione sul piano internazionale, con la fine del vecchio internazionalismo e la sua riformulazione su nuove basi; si trasformano i rapporti della scienza con la cultura e la società, dato il forte coinvolgimento e la vera e propria mobilitazione degli scienziati nello sforzo bellico, sia a livello di impegno diretto, sia di dibattito culturale; si trasforma la figura dello scienziato, nel senso che cambiano rapidamente le reti di relazioni in cui viene a iscriversi la sua attività e che delineano il suo profilo sociale. Il caso italiano è piuttosto interessante, perché l’Italia dichiara guerra all’Austria un anno dopo lo scoppio del conflitto, e questo permette lo sviluppo di un dibattito entro gli ambienti scientifici e accademici italiani, che in altri paesi era invece stato sommerso dalla ondata del primo entusiasmo dell’agosto 1914. Inoltre anche in seguito la scienza italiana si trova in una posizione particolare all’interno della organizzazione scientifica interalleata durante la prima fase del conflitto, poiché la decisione di entrare in guerra con la Germania solo alla fine d’agosto 1916 pone di fatto gli italiani ai margini di tale organizzazione. Infine, anche la arretratezza relativa dell’apparato industriale italiano comporta conseguenze di rilievo sullo sviluppo scientifico e tecnologico, in relazione anche al ruolo che l’esercito e i militari assumono in questo contesto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.