La sindrome del Failure to Thrive (FTT; Disturbo dell’Accrescimento) è definibile come una condizione in cui il bambino nella prima infanzia (ossia dalla nascita ai tre anni): (a) non riesce a raggiungere gli standard di incremento ponderale e staturale per l’età anagrafica, sia in condizioni di scarso e/o inadeguato nutrimento, sia in condizioni di adeguato apporto nutrizionale con scarsa assimilazione dei nutrienti, per cause organiche e/o in assenza di essi, (b) manifesta una riduzione significativa del peso rispetto al suo incremento regolare definito da una curva standard (Ramsay, 1999). Fornire una definizione esaustiva del Failure to Thrive (FTT) è estremamente complesso a causa dell’articolata sintomatologia e dell’eziologia chiaramente multifattoriale che vede una commistione di aspetti medici e di fattori psicologici e affettivo-relazionali implicati; inoltre, tale sindrome non è attualmente descritta all’interno dei sistemi internazionali di classificazione diagnostica per l’infanzia e l’adolescenza, come il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: DSM-IV-TR (American Psychiatric Association, APA, 2000) e la Classification of Mental and Behavioural Disorders: ICD-10 (World Health Organization, WHO, 1992), né nella Diagnostic Classification of Mental Health and Developmental Disorders of Infancy and Early Childhood, DC: 0-3R (Zero to Three, 2005), che si occupa specificamente della classificazione dei disturbi psichici che insorgono dalla nascita ai tre anni. Tutti questi sistemi, infatti, contengono una classificazione dei disturbi alimentari infantili senza tuttavia riservare spazio specifico alla difficoltà di accrescimento come entità patologica propria, ma indicando tale aspetto come manifestazione associata ai diversi disturbi descritti. La mancanza di una definizione chiara di tale sindrome perciò, non solo rende complessa e confusa la sua descrizione e il suo inquadramento diagnostico, ma costituisce attualmente anche un elemento di incertezza all’interno del panorama diagnostico del disturbo alimentare infantile (Cimino, Lucarelli, 2001; Lucarelli, Cimino, 2003; Ammaniti, Ambruzzi, Lucarelli, Cimino, D’Olimpio, 2004).
Simonelli A., Monti F. (2011). I disturbi dell'accrescimento. BOLOGNA : Il Mulino.
I disturbi dell'accrescimento
MONTI, FIORELLA
2011
Abstract
La sindrome del Failure to Thrive (FTT; Disturbo dell’Accrescimento) è definibile come una condizione in cui il bambino nella prima infanzia (ossia dalla nascita ai tre anni): (a) non riesce a raggiungere gli standard di incremento ponderale e staturale per l’età anagrafica, sia in condizioni di scarso e/o inadeguato nutrimento, sia in condizioni di adeguato apporto nutrizionale con scarsa assimilazione dei nutrienti, per cause organiche e/o in assenza di essi, (b) manifesta una riduzione significativa del peso rispetto al suo incremento regolare definito da una curva standard (Ramsay, 1999). Fornire una definizione esaustiva del Failure to Thrive (FTT) è estremamente complesso a causa dell’articolata sintomatologia e dell’eziologia chiaramente multifattoriale che vede una commistione di aspetti medici e di fattori psicologici e affettivo-relazionali implicati; inoltre, tale sindrome non è attualmente descritta all’interno dei sistemi internazionali di classificazione diagnostica per l’infanzia e l’adolescenza, come il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: DSM-IV-TR (American Psychiatric Association, APA, 2000) e la Classification of Mental and Behavioural Disorders: ICD-10 (World Health Organization, WHO, 1992), né nella Diagnostic Classification of Mental Health and Developmental Disorders of Infancy and Early Childhood, DC: 0-3R (Zero to Three, 2005), che si occupa specificamente della classificazione dei disturbi psichici che insorgono dalla nascita ai tre anni. Tutti questi sistemi, infatti, contengono una classificazione dei disturbi alimentari infantili senza tuttavia riservare spazio specifico alla difficoltà di accrescimento come entità patologica propria, ma indicando tale aspetto come manifestazione associata ai diversi disturbi descritti. La mancanza di una definizione chiara di tale sindrome perciò, non solo rende complessa e confusa la sua descrizione e il suo inquadramento diagnostico, ma costituisce attualmente anche un elemento di incertezza all’interno del panorama diagnostico del disturbo alimentare infantile (Cimino, Lucarelli, 2001; Lucarelli, Cimino, 2003; Ammaniti, Ambruzzi, Lucarelli, Cimino, D’Olimpio, 2004).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.