In Heart of Darkness di Conrad, Marlow narratore riassume in modo molto sintetico ma assolutamente pertinente un percorso in tre fasi che trova un riscontro molto preciso nella storia della letteratura e dell’immaginario condiviso. Possiamo riassumerlo così: in una prima fase, grosso modo fino al Congresso di Berlino (1884-85), il cuore dell’Africa è per lo più inesplorato e sconosciuto, in particolare il bacino del fiume Congo. Questo spazio «vuoto» per i geografi diventa il luogo ideale nel quale l’immaginazione può riporre «sogni di gloria» di ogni tipo – ad esempio, in campo letterario, avventure straordinarie e senza limiti di verosimiglianza. Una volta avviate l’esplorazione e la conquista, si assiste ad un vero e proprio tentativo di cartografia, anche letteraria, di questo spazio. Gli esploratori ma anche gli scrittori (in questo contesto le categorie si sovrappongono spesso) cercano di «dire» questo luogo per contribuire a farlo esistere anche a livello simbolico – operazione giustificata anche dalla necessità politica di rendere partecipe un popolo spesso indifferente, se non ostile, alle imprese coloniali. Ma già all’inizio del Novecento, e in modo ancor più marcato dopo la prima guerra mondiale, le tenebre evocate da Marlow si affrettano a ripopolare quel luogo, quasi ci fosse il bisogno di mantenere uno spazio disponibile alla fantasia o meglio, come già in Conrad, per la messa in scena di esplorazioni e indagini di altro tipo, più intimistico-psicologiche. Lo scenario del cuore tenebroso dell’Africa rimane, ma l’esplorazione riguarda ora le tenebre che l’uomo porta dentro di sé, e quindi non tanto il cuore delle tenebre quanto le tenebre del cuore, per non dire della psiche - poiché nei primi decenni del Novecento le teorie freudiane si diffondono, come è noto, «incontrando» in modo assai originale la letteratura d’esplorazione in Africa. Il corpus analizzato è rappresentato da opere francesi e belghe (in lingua francese) pubblicate tra il 1875 – inizio della cosiddetta «età degli imperi» secondo Eric Hobsbawm – e l’inizio della seconda guerra mondiale.

M. C. Gnocchi (2011). Cartografia del cuore (o) dell’Africa. Un percorso nella letteratura francese e belga (1875-1939). BOLOGNA : I libri di Emil, Odoya.

Cartografia del cuore (o) dell’Africa. Un percorso nella letteratura francese e belga (1875-1939)

GNOCCHI, MARIA CHIARA
2011

Abstract

In Heart of Darkness di Conrad, Marlow narratore riassume in modo molto sintetico ma assolutamente pertinente un percorso in tre fasi che trova un riscontro molto preciso nella storia della letteratura e dell’immaginario condiviso. Possiamo riassumerlo così: in una prima fase, grosso modo fino al Congresso di Berlino (1884-85), il cuore dell’Africa è per lo più inesplorato e sconosciuto, in particolare il bacino del fiume Congo. Questo spazio «vuoto» per i geografi diventa il luogo ideale nel quale l’immaginazione può riporre «sogni di gloria» di ogni tipo – ad esempio, in campo letterario, avventure straordinarie e senza limiti di verosimiglianza. Una volta avviate l’esplorazione e la conquista, si assiste ad un vero e proprio tentativo di cartografia, anche letteraria, di questo spazio. Gli esploratori ma anche gli scrittori (in questo contesto le categorie si sovrappongono spesso) cercano di «dire» questo luogo per contribuire a farlo esistere anche a livello simbolico – operazione giustificata anche dalla necessità politica di rendere partecipe un popolo spesso indifferente, se non ostile, alle imprese coloniali. Ma già all’inizio del Novecento, e in modo ancor più marcato dopo la prima guerra mondiale, le tenebre evocate da Marlow si affrettano a ripopolare quel luogo, quasi ci fosse il bisogno di mantenere uno spazio disponibile alla fantasia o meglio, come già in Conrad, per la messa in scena di esplorazioni e indagini di altro tipo, più intimistico-psicologiche. Lo scenario del cuore tenebroso dell’Africa rimane, ma l’esplorazione riguarda ora le tenebre che l’uomo porta dentro di sé, e quindi non tanto il cuore delle tenebre quanto le tenebre del cuore, per non dire della psiche - poiché nei primi decenni del Novecento le teorie freudiane si diffondono, come è noto, «incontrando» in modo assai originale la letteratura d’esplorazione in Africa. Il corpus analizzato è rappresentato da opere francesi e belghe (in lingua francese) pubblicate tra il 1875 – inizio della cosiddetta «età degli imperi» secondo Eric Hobsbawm – e l’inizio della seconda guerra mondiale.
2011
Topografia delle culture
105
120
M. C. Gnocchi (2011). Cartografia del cuore (o) dell’Africa. Un percorso nella letteratura francese e belga (1875-1939). BOLOGNA : I libri di Emil, Odoya.
M. C. Gnocchi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/109153
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