Nell’indagine sui comportamenti di consumo alimentare di chi vive “ai margini”, questo capitolo si focalizza sulla descrizione delle tre mense selezionate – Mensa dell’Antoniano, Mensa della Caritas e Servizio di distribuzione di pasti caldi all’interno di un Centro diurno comunale sito in via del Porto – e sulle “regole del gioco” da seguire al loro interno per il reperimento del cibo. I tre luoghi individuati non sono gli unici nella città di Bologna che assicurano un pasto caldo a coloro che attraversano un momento di difficoltà, ma sono quelli che, concentrando quotidianamente il maggior numero di fruitori, sono stati riconosciuti i più idonei per intercettare i diversi volti della povertà, la coesistenza di plurime situazioni, anche delle forme meno visibili o meno esplicite. Il capitolo si apre con una breve descrizione delle tre strutture nelle quali si inseriscono le mense selezionate: la loro storia, la “filosofia” a cui si ispirano e la loro articolazione interna. Si prosegue concentrandosi sulle modalità di accesso alle mense e di fruizione dei pasti, e sugli aspetti estetici e funzionali di questi luoghi: come si presentano agli occhi di chi li frequenta, che tipo di arredamento e atmosfera caratterizzano lo spazio dedicato alla consumazione del pasto, che tipo di cibo viene loro offerto e in che modo, chi trovano ad accoglierli e a servirli, quale spazio viene eventualmente destinato ad attività di tipo ludico e ricreativo. A conclusione, vengono proposte alcune brevi riflessioni sullo “spazio di manovra” possibile all’interno delle strutture da parte dei fruitori, anche nell’ottica dei processi di agency. Come vedremo, infatti, vivere in condizione di povertà non significa essere incapaci di scegliere e agire di conseguenza.
P. Musarò (2011). Tre strutture con la mensa al centro. MILANO : franco angeli.
Tre strutture con la mensa al centro
MUSARO', PIERLUIGI
2011
Abstract
Nell’indagine sui comportamenti di consumo alimentare di chi vive “ai margini”, questo capitolo si focalizza sulla descrizione delle tre mense selezionate – Mensa dell’Antoniano, Mensa della Caritas e Servizio di distribuzione di pasti caldi all’interno di un Centro diurno comunale sito in via del Porto – e sulle “regole del gioco” da seguire al loro interno per il reperimento del cibo. I tre luoghi individuati non sono gli unici nella città di Bologna che assicurano un pasto caldo a coloro che attraversano un momento di difficoltà, ma sono quelli che, concentrando quotidianamente il maggior numero di fruitori, sono stati riconosciuti i più idonei per intercettare i diversi volti della povertà, la coesistenza di plurime situazioni, anche delle forme meno visibili o meno esplicite. Il capitolo si apre con una breve descrizione delle tre strutture nelle quali si inseriscono le mense selezionate: la loro storia, la “filosofia” a cui si ispirano e la loro articolazione interna. Si prosegue concentrandosi sulle modalità di accesso alle mense e di fruizione dei pasti, e sugli aspetti estetici e funzionali di questi luoghi: come si presentano agli occhi di chi li frequenta, che tipo di arredamento e atmosfera caratterizzano lo spazio dedicato alla consumazione del pasto, che tipo di cibo viene loro offerto e in che modo, chi trovano ad accoglierli e a servirli, quale spazio viene eventualmente destinato ad attività di tipo ludico e ricreativo. A conclusione, vengono proposte alcune brevi riflessioni sullo “spazio di manovra” possibile all’interno delle strutture da parte dei fruitori, anche nell’ottica dei processi di agency. Come vedremo, infatti, vivere in condizione di povertà non significa essere incapaci di scegliere e agire di conseguenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.