La Grotta di San Biagio si trova a pochi chilometri da Ostuni (quota di 292 m s.l.m.), nei pressi del santuario di San Biagio da cui prende il nome. Si tratta di una larga cavità di natura carsica, ricca di formazioni stalattitiche e stalagmitiche, attualmente collegata con l’esterno attraverso un breve cunicolo, allargato artificialmente dopo la scoperta della grotta avvenuta negli anni ’50. I saggi di scavo hanno messo in luce una frequentazione della Grotta San Biagio, tra la fine del neolitico e le fasi iniziali dell’eneolitico, in un periodo in cui l’accesso alla grotta non doveva essere dissimile rispetto alla situazione attuale, ossia un accesso difficoltoso in base al quale non è possibile ipotizzare una frequentazione della grotta per scopi abitativi. E’ ipotizzabile, pertanto, una frequentazione della grotta soprattutto a scopi cultuali e funerari, così come testimoniato dalla presenza di resti umani decontestualizzati; su tale base è probabile che le importanti strutture individuate siano da ricondurre a sistemazioni cultuali in cui si praticavano riti articolati che prevedevano l'accensione di fuochi, il consumo di cibi e la deposizione di oggetti di culto quali idoletti, strumenti litici e ossei appositamente realizzati oltre a contenitori ceramici.
GROTTA SAN BIAGIO (OSTUNI - BRINDISI) / CURCI A.. - (2013).
GROTTA SAN BIAGIO (OSTUNI - BRINDISI)
CURCI, ANTONIO
2013
Abstract
La Grotta di San Biagio si trova a pochi chilometri da Ostuni (quota di 292 m s.l.m.), nei pressi del santuario di San Biagio da cui prende il nome. Si tratta di una larga cavità di natura carsica, ricca di formazioni stalattitiche e stalagmitiche, attualmente collegata con l’esterno attraverso un breve cunicolo, allargato artificialmente dopo la scoperta della grotta avvenuta negli anni ’50. I saggi di scavo hanno messo in luce una frequentazione della Grotta San Biagio, tra la fine del neolitico e le fasi iniziali dell’eneolitico, in un periodo in cui l’accesso alla grotta non doveva essere dissimile rispetto alla situazione attuale, ossia un accesso difficoltoso in base al quale non è possibile ipotizzare una frequentazione della grotta per scopi abitativi. E’ ipotizzabile, pertanto, una frequentazione della grotta soprattutto a scopi cultuali e funerari, così come testimoniato dalla presenza di resti umani decontestualizzati; su tale base è probabile che le importanti strutture individuate siano da ricondurre a sistemazioni cultuali in cui si praticavano riti articolati che prevedevano l'accensione di fuochi, il consumo di cibi e la deposizione di oggetti di culto quali idoletti, strumenti litici e ossei appositamente realizzati oltre a contenitori ceramici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.