Dopo aver messo in luce la presenza di - importanti benché timidi - “punti di rottura”, rispetto ai contenuti espressi in forma ripetuta e consensuale, e la capacità di certi gruppi di adolescenti, specie se caratterizzati dalla compresenza maschile e femminile, di sviluppare riflessioni critiche e dare spazio al pluralizzarsi dei punti vista, resta ancora necessario riferirsi a quei risultati della ricerca esposta nel volume, Femmine e maschi nei discorsi tra compagni di classe, che mostrano con frequenza aspetti di forte differenziazione e polarizzazione nelle rappresentazioni e nelle esperienze descritte dell’essere maschi e dell’essere femmine. Differenze che si mostrano per lo più non sovrapponibili, complementari, in antitesi, e che, va detto in fase di bilanci, ci parlano anche di disequilibri. Differenze che non sono state intese in modo neutro o secondo la dimensione della pariteticità, ma sono state disposte piuttosto in forma gerarchica, delineando e distinguendo, in termini sessuati, ciò che è migliore o peggiore. Come evidenziato in altri contributi del volume, numerosi focus group mostrano le ragazze orientate a volgere uno sguardo ambivalente verso se stesse e verso le proprie pari, in quanto donne: sguardo che a volte risulta ipervalorizzante, e molte altre volte invece fortemente svalutante. Nelle affermazioni di molte ragazze le due tendenze possono anche essere compresenti, susseguirsi, mescolarsi e confondersi, giungendo, a nostro avviso, però, non già a rendere lo spessore della complessità di un medesimo soggetto, anche evidenziandone le possibili contraddizioni interne, ma piuttosto a sminuirne anche gli aspetti positivi.
S. Lorenzini (2011). La polarizzazione al maschile e al femminile tra ipervalorizzazione e svalutazione.. BOLOGNA : Clueb.
La polarizzazione al maschile e al femminile tra ipervalorizzazione e svalutazione.
LORENZINI, STEFANIA
2011
Abstract
Dopo aver messo in luce la presenza di - importanti benché timidi - “punti di rottura”, rispetto ai contenuti espressi in forma ripetuta e consensuale, e la capacità di certi gruppi di adolescenti, specie se caratterizzati dalla compresenza maschile e femminile, di sviluppare riflessioni critiche e dare spazio al pluralizzarsi dei punti vista, resta ancora necessario riferirsi a quei risultati della ricerca esposta nel volume, Femmine e maschi nei discorsi tra compagni di classe, che mostrano con frequenza aspetti di forte differenziazione e polarizzazione nelle rappresentazioni e nelle esperienze descritte dell’essere maschi e dell’essere femmine. Differenze che si mostrano per lo più non sovrapponibili, complementari, in antitesi, e che, va detto in fase di bilanci, ci parlano anche di disequilibri. Differenze che non sono state intese in modo neutro o secondo la dimensione della pariteticità, ma sono state disposte piuttosto in forma gerarchica, delineando e distinguendo, in termini sessuati, ciò che è migliore o peggiore. Come evidenziato in altri contributi del volume, numerosi focus group mostrano le ragazze orientate a volgere uno sguardo ambivalente verso se stesse e verso le proprie pari, in quanto donne: sguardo che a volte risulta ipervalorizzante, e molte altre volte invece fortemente svalutante. Nelle affermazioni di molte ragazze le due tendenze possono anche essere compresenti, susseguirsi, mescolarsi e confondersi, giungendo, a nostro avviso, però, non già a rendere lo spessore della complessità di un medesimo soggetto, anche evidenziandone le possibili contraddizioni interne, ma piuttosto a sminuirne anche gli aspetti positivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


