La c.d. Riforma "Brunetta" del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni si è sviluppata nell'arco di un triennio (2008-2011), dando luogo ad una serie complessa ed articolata di provvedimenti legislativi che hanno profondamente modificato gli assetti del lavoro pubblico sperimentati nelle precedenti fasi della "privatizzazione". A ragione, dunque, si può parlare oggi di una "Terza Riforma" del lavoro nelle pubbliche amministrazioni. La riforma propone infatti, da un lato, una diversa disciplina legislativa del rapporto di lavoro e delle relazioni sindacali, già regolati sulla base del testo fondamentale del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165; dall'altro lato, introduce discipline del tutto nuove riguardo a temi di fondamentale rilevanza, quali la valutazione e la misurazione della performance del personale e l'applicazione diffusa del principio meritocratico nell'ambito dei trattamenti economici e normativi del personale. L'Opera complessiva offre una lettura coordinata e sistematica del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, la quale ha potuto tenere conto non solo degli aggiornamenti legislativi apportati da successivi provvedimenti "omnibus", quali, in particolare, il DL 31 maggio 2010, n. 78, conv. in Legge n. 122/2010; ma anche del recente contributo offerto dalla Legge 4 novembre 2010, n. 183 (c.d. Collegato Lavoro) con riguardo ad importanti aspetti di regolamentazione del lavoro privato e pubblico. Ormai compiuto il disegno legislativo di riforma, è stato possibile concentrare l'attenzione anche sul significativo contenzioso alimentato dalla prima applicazione delle norme della riforma "Brunetta", dando conto di un dibattito giurisprudenziale aperto e tutt'altro che in via di definizione. L'autore, ivi, si sofferma sulle fonti della riforma e sul rapporto tra fonti normative e contrattuali
S. Mainardi (2011). Il sistema delle fonti di disciplina del lavoro pubblico. Milanofiori Assago : IPSOA Gruppo Wolters Kluwer.
Il sistema delle fonti di disciplina del lavoro pubblico
MAINARDI, SANDRO
2011
Abstract
La c.d. Riforma "Brunetta" del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni si è sviluppata nell'arco di un triennio (2008-2011), dando luogo ad una serie complessa ed articolata di provvedimenti legislativi che hanno profondamente modificato gli assetti del lavoro pubblico sperimentati nelle precedenti fasi della "privatizzazione". A ragione, dunque, si può parlare oggi di una "Terza Riforma" del lavoro nelle pubbliche amministrazioni. La riforma propone infatti, da un lato, una diversa disciplina legislativa del rapporto di lavoro e delle relazioni sindacali, già regolati sulla base del testo fondamentale del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165; dall'altro lato, introduce discipline del tutto nuove riguardo a temi di fondamentale rilevanza, quali la valutazione e la misurazione della performance del personale e l'applicazione diffusa del principio meritocratico nell'ambito dei trattamenti economici e normativi del personale. L'Opera complessiva offre una lettura coordinata e sistematica del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, la quale ha potuto tenere conto non solo degli aggiornamenti legislativi apportati da successivi provvedimenti "omnibus", quali, in particolare, il DL 31 maggio 2010, n. 78, conv. in Legge n. 122/2010; ma anche del recente contributo offerto dalla Legge 4 novembre 2010, n. 183 (c.d. Collegato Lavoro) con riguardo ad importanti aspetti di regolamentazione del lavoro privato e pubblico. Ormai compiuto il disegno legislativo di riforma, è stato possibile concentrare l'attenzione anche sul significativo contenzioso alimentato dalla prima applicazione delle norme della riforma "Brunetta", dando conto di un dibattito giurisprudenziale aperto e tutt'altro che in via di definizione. L'autore, ivi, si sofferma sulle fonti della riforma e sul rapporto tra fonti normative e contrattualiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.