L’importanza della programmazione è congenita alla vita e allo sviluppo della civiltà. L’azione di controllo è la naturale conseguenza della programmazione; chi meglio interpreta il proprio ambito operativo, più facilmente potrà concretizzare le proprie aspettative. Che la programmazione e pianificazione del prodotto debba comprendere al suo interno l’istanza logistica risulta evidente se si considera che la logistica stessa produce forti ripercussioni economiche che possono incidere anche pesantemente sull’esercizio di un’azienda. Il diagramma di Ishikawa applicato alla catena logistica evidenzia la struttura a cascata di input/output tra i vari processi: ogni input in entrata a un processo coincide con l’output del processo precedente e ciò consente di far emergere le diseconomie di un sistema, frutto della sequenza delle varie attività scarsamente coordinate tra loro. L’allargamento dei mercati, il venir meno delle frontiere commerciali e lo sviluppo del commercio elettronico hanno dato centralità al tema dei trasporti e delle infrastrutture. È evidente che il trasporto delle merci è in parte responsabile della qualità dell’ambiente nel quale viviamo e dell’eredità che lasceremo. I problemi di trasporto, consegna e riciclaggio delle merci incidono pesantemente sui disagi del traffico e sulla qualità della nostra vita. Compito del pianificatore dei trasporti è di prevedere interventi sul sistema di trasporto tenendo conto della domanda, dell’offerta di trasporto e delle interazioni con l’ambiente esterno (sistema socioeconomico e territoriale), rappresentando il sistema di trasporto con un modello matematico che permetta di analizzare le caratteristiche del sistema, i fattori da cui esso dipende e i relativi pesi, nonché di quantificare gli effetti sul sistema di analisi prodotti dalla variazione di alcuni suoi componenti. Si tratta di progettare e sviluppare una logistica sostenibile basata sull’intermodalità, l’ottimizzazione dei percorsi, la riduzione dei ritorni a vuoto, la localizzazione intelligente dei magazzini, la limitazione di un just in time esasperato, ma anche attraverso una progettualità diversa che faccia entrare le esigenze e le possibilità della logistica all’interno del disegno iniziale, nel momento in cui il prodotto viene pianificato. Questo libro intende indagare sulle nuove frontiere della logistica. Un prodotto è fabbricato o assemblato con parti diverse costruite in paesi anche molto distanti, stoccato in un magazzino, trasportato e distribuito a punti vendita con caratteristiche anche molto differenti, fino ad arrivare al consumatore finale e poter magari essere riciclato. È necessario arrivare a un modello di logistica più rispettoso della qualità della vita e che contribuisca in modo rilevante a migliorarla. Un prodotto non esiste finché non giunge nelle mani del suo consumatore; solo in quel momento si completa il ciclo economico dell’impresa. E allora perché considerare la logistica solo come parte finale di un processo, quando invece è la parte che ne fonda la necessità? È il processo che, dopo avere consentito la costruzione dell’oggetto, permette la sua distribuzione capillare, ossia ciò che giustifica il fatto che qualcuno, da qualche parte, lo abbia pensato, assemblato, costruito, inviato in giro per il mondo. La trattazione si conclude ponendo in luce il valore della mancata programmazione nel nodo portuale della supply chain e con l’illustrazione di casi positivi in termini economici e ambientali.

Paolo Volta, Federico Rupi (2011). TRASPORTO MERCI: DA BABELE A SISTEMA. Il valore della programmazione nella movimentazione delle merci. MILANO : Gruppo 24 Ore.

TRASPORTO MERCI: DA BABELE A SISTEMA. Il valore della programmazione nella movimentazione delle merci

RUPI, FEDERICO
2011

Abstract

L’importanza della programmazione è congenita alla vita e allo sviluppo della civiltà. L’azione di controllo è la naturale conseguenza della programmazione; chi meglio interpreta il proprio ambito operativo, più facilmente potrà concretizzare le proprie aspettative. Che la programmazione e pianificazione del prodotto debba comprendere al suo interno l’istanza logistica risulta evidente se si considera che la logistica stessa produce forti ripercussioni economiche che possono incidere anche pesantemente sull’esercizio di un’azienda. Il diagramma di Ishikawa applicato alla catena logistica evidenzia la struttura a cascata di input/output tra i vari processi: ogni input in entrata a un processo coincide con l’output del processo precedente e ciò consente di far emergere le diseconomie di un sistema, frutto della sequenza delle varie attività scarsamente coordinate tra loro. L’allargamento dei mercati, il venir meno delle frontiere commerciali e lo sviluppo del commercio elettronico hanno dato centralità al tema dei trasporti e delle infrastrutture. È evidente che il trasporto delle merci è in parte responsabile della qualità dell’ambiente nel quale viviamo e dell’eredità che lasceremo. I problemi di trasporto, consegna e riciclaggio delle merci incidono pesantemente sui disagi del traffico e sulla qualità della nostra vita. Compito del pianificatore dei trasporti è di prevedere interventi sul sistema di trasporto tenendo conto della domanda, dell’offerta di trasporto e delle interazioni con l’ambiente esterno (sistema socioeconomico e territoriale), rappresentando il sistema di trasporto con un modello matematico che permetta di analizzare le caratteristiche del sistema, i fattori da cui esso dipende e i relativi pesi, nonché di quantificare gli effetti sul sistema di analisi prodotti dalla variazione di alcuni suoi componenti. Si tratta di progettare e sviluppare una logistica sostenibile basata sull’intermodalità, l’ottimizzazione dei percorsi, la riduzione dei ritorni a vuoto, la localizzazione intelligente dei magazzini, la limitazione di un just in time esasperato, ma anche attraverso una progettualità diversa che faccia entrare le esigenze e le possibilità della logistica all’interno del disegno iniziale, nel momento in cui il prodotto viene pianificato. Questo libro intende indagare sulle nuove frontiere della logistica. Un prodotto è fabbricato o assemblato con parti diverse costruite in paesi anche molto distanti, stoccato in un magazzino, trasportato e distribuito a punti vendita con caratteristiche anche molto differenti, fino ad arrivare al consumatore finale e poter magari essere riciclato. È necessario arrivare a un modello di logistica più rispettoso della qualità della vita e che contribuisca in modo rilevante a migliorarla. Un prodotto non esiste finché non giunge nelle mani del suo consumatore; solo in quel momento si completa il ciclo economico dell’impresa. E allora perché considerare la logistica solo come parte finale di un processo, quando invece è la parte che ne fonda la necessità? È il processo che, dopo avere consentito la costruzione dell’oggetto, permette la sua distribuzione capillare, ossia ciò che giustifica il fatto che qualcuno, da qualche parte, lo abbia pensato, assemblato, costruito, inviato in giro per il mondo. La trattazione si conclude ponendo in luce il valore della mancata programmazione nel nodo portuale della supply chain e con l’illustrazione di casi positivi in termini economici e ambientali.
2011
123
9788863452723
Paolo Volta, Federico Rupi (2011). TRASPORTO MERCI: DA BABELE A SISTEMA. Il valore della programmazione nella movimentazione delle merci. MILANO : Gruppo 24 Ore.
Paolo Volta; Federico Rupi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/106959
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