Il declino delle popolazioni di Anfibi è un’urgenza planetaria della conservazione. Le specie in pericolo o addirittura estinte stano divenendo un dato di fatto in tutti i continenti. Il contributo si volge a presentare una breve sintesi dei fattori concausanti questo fenomeno e stigmatizzare il ruolo soprattutto dei contaminanti quali fattori di deperimento diretto o fondamentali induttori negli squilibri con parassiti, infezioni e connessioni eco-sistematiche. Un altro ruolo fondamentale in molti ambiti è poi rappresentato dall’ingresso nei fragili ecosistemi acquatici di specie aliene predatrici che squilibrano i rapporti preda-predatore favorendo ulteriormente il crollo dei popolamenti. In questo quadro si presenta inoltre qui un progetto di ricerca relativo alla salute delle popolazioni di alcuni anfibi che la Provincia di Ravenna ha promosso recentemente e che è in carico al Corso di Laurea in Acquacoltura ed Igiene delle Produzioni Ittiche di Cesenatico della Facoltà di Medicina Veterinaria. Lo studio valuta presenze, comunità, struttura dei popolamenti e presenza di parassiti e contaminanti. Una particolare attenzione è naturalmente rivolta al fungo Batrachochytrium dendrobatidis così come ai fattori che ne potrebbero far sviluppare la virulenza. Ogni sito esaminato è caratterizzato in termini di struttura territoriale, caratteristiche dell’area umida e tasso di potenziale predazione da parte di uccelli e di Procambarus clarkii, astacide americano che si è diffuso con ingenti problemi in tutto il bacino padano e non solo. Lo studio parassitologico è focalizzato sulla presenza di organismi intestinali, cutanei ed ematici. I dati ottenuti saranno messi in relazione con la presenza di vari contaminanti (metalli e pesticidi) al fine di valutare se questi ultimi possono o meno influire sul grado di infestazione delle varie popolazioni. I dati complessivi confluiranno in un’analisi che speriamo possa dare indicazioni di piano per la realizzazione futura di azioni di salvaguardia.
A. Zaccaroni, R. Galuppi, D. Ghetti, E. Riccardi, O. Mordenti, M.P. Tampieri, et al. (2011). IL DECLINO DELLE POPOLAZIONI DI ANFIBI: PROBLEMATICHE DI CONTAMINAZIONE E UN PROGETTO IN PROVINCIA DI RAVENNA. s.l : s.n.
IL DECLINO DELLE POPOLAZIONI DI ANFIBI: PROBLEMATICHE DI CONTAMINAZIONE E UN PROGETTO IN PROVINCIA DI RAVENNA
ZACCARONI, ANNALISA;GALUPPI, ROBERTA;MORDENTI, OLIVIERO;TAMPIERI, MARIA PAOLA;SCARAVELLI, DINO
2011
Abstract
Il declino delle popolazioni di Anfibi è un’urgenza planetaria della conservazione. Le specie in pericolo o addirittura estinte stano divenendo un dato di fatto in tutti i continenti. Il contributo si volge a presentare una breve sintesi dei fattori concausanti questo fenomeno e stigmatizzare il ruolo soprattutto dei contaminanti quali fattori di deperimento diretto o fondamentali induttori negli squilibri con parassiti, infezioni e connessioni eco-sistematiche. Un altro ruolo fondamentale in molti ambiti è poi rappresentato dall’ingresso nei fragili ecosistemi acquatici di specie aliene predatrici che squilibrano i rapporti preda-predatore favorendo ulteriormente il crollo dei popolamenti. In questo quadro si presenta inoltre qui un progetto di ricerca relativo alla salute delle popolazioni di alcuni anfibi che la Provincia di Ravenna ha promosso recentemente e che è in carico al Corso di Laurea in Acquacoltura ed Igiene delle Produzioni Ittiche di Cesenatico della Facoltà di Medicina Veterinaria. Lo studio valuta presenze, comunità, struttura dei popolamenti e presenza di parassiti e contaminanti. Una particolare attenzione è naturalmente rivolta al fungo Batrachochytrium dendrobatidis così come ai fattori che ne potrebbero far sviluppare la virulenza. Ogni sito esaminato è caratterizzato in termini di struttura territoriale, caratteristiche dell’area umida e tasso di potenziale predazione da parte di uccelli e di Procambarus clarkii, astacide americano che si è diffuso con ingenti problemi in tutto il bacino padano e non solo. Lo studio parassitologico è focalizzato sulla presenza di organismi intestinali, cutanei ed ematici. I dati ottenuti saranno messi in relazione con la presenza di vari contaminanti (metalli e pesticidi) al fine di valutare se questi ultimi possono o meno influire sul grado di infestazione delle varie popolazioni. I dati complessivi confluiranno in un’analisi che speriamo possa dare indicazioni di piano per la realizzazione futura di azioni di salvaguardia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.