Villa Victoria è destinato a diventare un classico, non solo nell’ambito degli studi sulla povertà urbana, ma anche nel campo della metodologia della ricerca sociale di tipo etnografico. Come sottolinea William J. Wilson, questo studio condotto su un quartiere portoricano di Boston porta Mario Small a ripensare criticamente tutti i principali approcci teorici al tema della povertà urbana. In particolare, il suo contributo alla comprensione del rapporto tra povertà e capitale sociale è ritenuto dallo stesso Wilson fondamentale, al punto da considerare Villa Victoria uno dei più creativi e importanti studi sui quartieri poveri mai scritti. Nella sua ricerca Small abbatte, tra gli altri, un luogo comune consolidato: quello che vede i poveri come individui socialmente isolati. Lo studio dimostra, infatti, come la combinazione tra dinamiche culturali e territoriali possa influire significativamente sul livello di partecipazione dei poveri alla vita del quartiere. Originale, dal punto di vista metodologico, è l’approccio “condizionale” che Small illustra nel testo, attraverso il quale egli si avvicina alla varietà empirica che caratterizza il fenomeno indagato e che ha condotto Howard Becker ad affermare che questo approccio ha dipanato la “nebbia politica” che spesso rende interminabili e poco fruttuosi i dibattiti intorno alla povertà.
M.Castrignanò, G.Manella (2011). Villa Victoria. Povertà e capitale sociale in un quartiere di Boston. MILANO : FrancoAngeli.
Villa Victoria. Povertà e capitale sociale in un quartiere di Boston
CASTRIGNANO', MARCO;MANELLA, GABRIELE
2011
Abstract
Villa Victoria è destinato a diventare un classico, non solo nell’ambito degli studi sulla povertà urbana, ma anche nel campo della metodologia della ricerca sociale di tipo etnografico. Come sottolinea William J. Wilson, questo studio condotto su un quartiere portoricano di Boston porta Mario Small a ripensare criticamente tutti i principali approcci teorici al tema della povertà urbana. In particolare, il suo contributo alla comprensione del rapporto tra povertà e capitale sociale è ritenuto dallo stesso Wilson fondamentale, al punto da considerare Villa Victoria uno dei più creativi e importanti studi sui quartieri poveri mai scritti. Nella sua ricerca Small abbatte, tra gli altri, un luogo comune consolidato: quello che vede i poveri come individui socialmente isolati. Lo studio dimostra, infatti, come la combinazione tra dinamiche culturali e territoriali possa influire significativamente sul livello di partecipazione dei poveri alla vita del quartiere. Originale, dal punto di vista metodologico, è l’approccio “condizionale” che Small illustra nel testo, attraverso il quale egli si avvicina alla varietà empirica che caratterizza il fenomeno indagato e che ha condotto Howard Becker ad affermare che questo approccio ha dipanato la “nebbia politica” che spesso rende interminabili e poco fruttuosi i dibattiti intorno alla povertà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.