La modellazione tridimensionale del patrimonio culturale partendo da immagini digitali a scale differenti ha recentemente ottenuto una considerevole attenzione da parte della comunità scientifica. La ragione è dovuta probabilmente a due aspetti: da un lato l’incremento di interesse da parte dell’UNESCO e di altre organizzazioni nazionali e internazionali e dall’altro la disponibilità di nuove tecnologie (hardware e software) per la registrazione, l’elaborazione, la gestione e la visualizzazione di dati 3D. Attualmente sono disponibili diverse tipologie di immagini, che variano in funzione della risoluzione geometrica, della risoluzione spettrale e dei costi. Per la documentazione dei beni culturali abbiamo a disposizione una serie di strumenti per l’acquisizione dei dati: immagini satellitari a media e alta risoluzione, camere digitali per il rilievo aereo, piattaforme radar spaziali e aeree, modellini di elicotteri con camere digitali, camere panoramiche, video camere o telefoni cellulari. Oltre a questi strumenti d’acquisizione, sistemi GPS e INS/IMU consentono navigazioni e localizzazioni precise per la georeferenziazione dei dati. Parallelamente alla disponibilità di una ampia varietà di immagini digitali, negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi software fotogrammetrici e sono state rese disponibili nuove procedure automatizzate destinate, in particolare, all’orientamento delle immagini e alla generazione di modelli digitali di superfici. Inoltre, gli strumenti GIS forniscono nuove funzionalità per la gestione e l’analisi dei dati fotogrammetrici, mentre software per la visualizzazione e per l’animazione offrono oggi migliori prestazioni a prezzi più contenuti.

MANFERDINI A.M., REMONDINO F. (2010). Modellazione 3d da immagini. Pipeline fotogrammetrica.. PISA : Edizioni della Normale.

Modellazione 3d da immagini. Pipeline fotogrammetrica.

MANFERDINI, ANNA MARIA;
2010

Abstract

La modellazione tridimensionale del patrimonio culturale partendo da immagini digitali a scale differenti ha recentemente ottenuto una considerevole attenzione da parte della comunità scientifica. La ragione è dovuta probabilmente a due aspetti: da un lato l’incremento di interesse da parte dell’UNESCO e di altre organizzazioni nazionali e internazionali e dall’altro la disponibilità di nuove tecnologie (hardware e software) per la registrazione, l’elaborazione, la gestione e la visualizzazione di dati 3D. Attualmente sono disponibili diverse tipologie di immagini, che variano in funzione della risoluzione geometrica, della risoluzione spettrale e dei costi. Per la documentazione dei beni culturali abbiamo a disposizione una serie di strumenti per l’acquisizione dei dati: immagini satellitari a media e alta risoluzione, camere digitali per il rilievo aereo, piattaforme radar spaziali e aeree, modellini di elicotteri con camere digitali, camere panoramiche, video camere o telefoni cellulari. Oltre a questi strumenti d’acquisizione, sistemi GPS e INS/IMU consentono navigazioni e localizzazioni precise per la georeferenziazione dei dati. Parallelamente alla disponibilità di una ampia varietà di immagini digitali, negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi software fotogrammetrici e sono state rese disponibili nuove procedure automatizzate destinate, in particolare, all’orientamento delle immagini e alla generazione di modelli digitali di superfici. Inoltre, gli strumenti GIS forniscono nuove funzionalità per la gestione e l’analisi dei dati fotogrammetrici, mentre software per la visualizzazione e per l’animazione offrono oggi migliori prestazioni a prezzi più contenuti.
2010
Modelli digitali 3D in archeologia: il caso di Pompei.
162
199
MANFERDINI A.M., REMONDINO F. (2010). Modellazione 3d da immagini. Pipeline fotogrammetrica.. PISA : Edizioni della Normale.
MANFERDINI A.M.; REMONDINO F.
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