Già diversi anni fa, Álvaro Siza lamentava l’assenza di uno studio organico dell’opera di Alcino Soutinho -architetto portuense suo coetaneo- in ragione dell’importanza che la sua analisi e divulgazione potevano assumere per meglio delineare la ricchezza di apporti della cosiddetta Scuola di Porto al dibattito internazionale. Questo pubblicato da Officina, è il primo studio monografico che cerca di rispondere a quel reclamo, affrontando la produzione architettonica di Soutinho dell’ultimo decennio. Non è un caso che se ne siano occupati una casa editrice, un’università e un gruppo di studio italiani. Sin dagli esordi della sua vita professionale infatti, Soutinho ha stretto un rapporto di consuetudine con l’Italia, fatto di studio, di scambi culturali e di lavoro, i cui frutti sono in parte analizzati in questo libro. Fortemente impegnato nella ricerca professionale e nell’insegnamento, Soutinho si è spesso sottratto al consumo mediatico della propria opera; questo fa di lui un personaggio poco alla moda e della sua architettura un prodotto inconsueto e forse un poco ostico, conosciuto e apprezzato da pochi e comunque, per il grande pubblico, ancora tutto da scoprire.
A.Esposito (2004). Alcino Soutinho. Architettura, identitá e sapere collettivo. ROMA : Officina edizioni.
Alcino Soutinho. Architettura, identitá e sapere collettivo
ESPOSITO, ANTONIO
2004
Abstract
Già diversi anni fa, Álvaro Siza lamentava l’assenza di uno studio organico dell’opera di Alcino Soutinho -architetto portuense suo coetaneo- in ragione dell’importanza che la sua analisi e divulgazione potevano assumere per meglio delineare la ricchezza di apporti della cosiddetta Scuola di Porto al dibattito internazionale. Questo pubblicato da Officina, è il primo studio monografico che cerca di rispondere a quel reclamo, affrontando la produzione architettonica di Soutinho dell’ultimo decennio. Non è un caso che se ne siano occupati una casa editrice, un’università e un gruppo di studio italiani. Sin dagli esordi della sua vita professionale infatti, Soutinho ha stretto un rapporto di consuetudine con l’Italia, fatto di studio, di scambi culturali e di lavoro, i cui frutti sono in parte analizzati in questo libro. Fortemente impegnato nella ricerca professionale e nell’insegnamento, Soutinho si è spesso sottratto al consumo mediatico della propria opera; questo fa di lui un personaggio poco alla moda e della sua architettura un prodotto inconsueto e forse un poco ostico, conosciuto e apprezzato da pochi e comunque, per il grande pubblico, ancora tutto da scoprire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.