La rinuncia al contratto originario come momento costitutivo dell’ordine politico, fondamento delle specifiche qualità della sovranità e dell’obbligazione, è la mossa fondamentale del discorso politico di Jeremy Bentham, inaugurato con la pubblicazione anonima del Fragment on Government nel 1776. Il saggio prende in esame il sostrato logico ed epistemologico della riflessione proposta da Bentham in quest’opera, e in modo particolare la sua “teoria della finzioni”, portando alla luce tanto l’influenza di Locke e Hobbes quanto quella di Hume. Si sostiene su questa base che la rinuncia al contratto originario compiuta da Bentham corrisponde all’ambizione di costituire una “scienza del governo” fondata sul riconoscimento dell’impossibilità di governare le masse ignorandone le rivendicazioni. Tra le righe, si fa emergere la presenza della Rivoluzione americana, letta da Bentham come conferma storica ed empirica della vigenza universale del principio dell’utile come motore della storia.
P. Rudan (2006). Governare la felicità. Riflessioni sulla rinuncia al contratto originario nel pensiero politico di Jeremy Bentham. NAPOLI : EDITORIALE SCIENTIFICA.
Governare la felicità. Riflessioni sulla rinuncia al contratto originario nel pensiero politico di Jeremy Bentham
RUDAN, PAOLA
2006
Abstract
La rinuncia al contratto originario come momento costitutivo dell’ordine politico, fondamento delle specifiche qualità della sovranità e dell’obbligazione, è la mossa fondamentale del discorso politico di Jeremy Bentham, inaugurato con la pubblicazione anonima del Fragment on Government nel 1776. Il saggio prende in esame il sostrato logico ed epistemologico della riflessione proposta da Bentham in quest’opera, e in modo particolare la sua “teoria della finzioni”, portando alla luce tanto l’influenza di Locke e Hobbes quanto quella di Hume. Si sostiene su questa base che la rinuncia al contratto originario compiuta da Bentham corrisponde all’ambizione di costituire una “scienza del governo” fondata sul riconoscimento dell’impossibilità di governare le masse ignorandone le rivendicazioni. Tra le righe, si fa emergere la presenza della Rivoluzione americana, letta da Bentham come conferma storica ed empirica della vigenza universale del principio dell’utile come motore della storia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.