L’obiezione della donna muta, la figura che nel 1976 il femminismo della differenza ha elaborato per indicare la posizione di quella donna «che non vuole essere descritta, illustrata, difesa da nessuno», che non è disposta ad accettare l’identificazione forzata con le più oppresse, è il punto di partenza per analizzare le condizioni attuali delle donne migranti. Il saggio non assume un punto di vista giuridico nell’analisi dei problemi della cittadinanza, né uno sguardo sociologico quantitativo su come si strutturano o destrutturano i percorsi dell’identità. Esso cerca invece, a partire dalla centralità del lavoro migrante e dalla divisione sessuale del lavoro riproduttivo nella quale le donne sono iscritte, di tracciare il quadro di un «rapporto di cittadinanza» inteso come relazione delle donne migranti nei confronti delle istituzioni e dell’ente pubblico, e come relazione tra le donne nell’epoca delle migrazioni.
P. Rudan (2006). Differenti cittadinanze. Donne migranti, lavoro, welfare. MACERATA : EUM.
Differenti cittadinanze. Donne migranti, lavoro, welfare
RUDAN, PAOLA
2006
Abstract
L’obiezione della donna muta, la figura che nel 1976 il femminismo della differenza ha elaborato per indicare la posizione di quella donna «che non vuole essere descritta, illustrata, difesa da nessuno», che non è disposta ad accettare l’identificazione forzata con le più oppresse, è il punto di partenza per analizzare le condizioni attuali delle donne migranti. Il saggio non assume un punto di vista giuridico nell’analisi dei problemi della cittadinanza, né uno sguardo sociologico quantitativo su come si strutturano o destrutturano i percorsi dell’identità. Esso cerca invece, a partire dalla centralità del lavoro migrante e dalla divisione sessuale del lavoro riproduttivo nella quale le donne sono iscritte, di tracciare il quadro di un «rapporto di cittadinanza» inteso come relazione delle donne migranti nei confronti delle istituzioni e dell’ente pubblico, e come relazione tra le donne nell’epoca delle migrazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.