Il libro percorre la storia del ritratto di Baldassarre Castiglione di Raffaello, seguendo sia le vicende del dipinto che le tappe della sua fortuna europea. Si inizia dalla Roma di Leone X, con l'amicizia tra il letterato e il pittore e la genesi del ritratto, attorno al 1515. Il dipinto passa subito dopo a Mantova, portato forse dallo stesso effigiato, e lì ispira pittori come Dosso Dossi e Parmigianino. Lo si ritrova in seguito nei Paesi Bassi, nella collezione del mercante Lucas van Uffelen, venduta ad Amsterdam nel 1639 ad un'asta, dove si aggiudica il ritratto il mercante ebreo Alfonso Lopez. La grande fortuna del "Baldassarre Castiglione" nei Paesi Bassi è testimoniata da Rubens e da Sandart, che lo copiano, e da Rembrandt, che in alcuni autoritratti lo prende a modello. Il dipinto si trova poi in Francia, nelle collezioni del Mazzarino, e successivamente di Luigi XIV; infine, dal 1793 è al Louvre, dove nell'800 lo copiano Delacroix, Degas e Matisse.
In viaggio con il Cortegiano. La fortuna europea del Baldassarre Castiglione di Raffaello / S. Onofri. - STAMPA. - (2010), pp. 15-92.
In viaggio con il Cortegiano. La fortuna europea del Baldassarre Castiglione di Raffaello
ONOFRI, STEFANO
2010
Abstract
Il libro percorre la storia del ritratto di Baldassarre Castiglione di Raffaello, seguendo sia le vicende del dipinto che le tappe della sua fortuna europea. Si inizia dalla Roma di Leone X, con l'amicizia tra il letterato e il pittore e la genesi del ritratto, attorno al 1515. Il dipinto passa subito dopo a Mantova, portato forse dallo stesso effigiato, e lì ispira pittori come Dosso Dossi e Parmigianino. Lo si ritrova in seguito nei Paesi Bassi, nella collezione del mercante Lucas van Uffelen, venduta ad Amsterdam nel 1639 ad un'asta, dove si aggiudica il ritratto il mercante ebreo Alfonso Lopez. La grande fortuna del "Baldassarre Castiglione" nei Paesi Bassi è testimoniata da Rubens e da Sandart, che lo copiano, e da Rembrandt, che in alcuni autoritratti lo prende a modello. Il dipinto si trova poi in Francia, nelle collezioni del Mazzarino, e successivamente di Luigi XIV; infine, dal 1793 è al Louvre, dove nell'800 lo copiano Delacroix, Degas e Matisse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.