Ci sono pochi momenti della storia dell'arte che affascinano e suscitano domande come il rinnovamento naturalistico dell'arte gotica tra Duecento e Trecento. Dopo secoli s'iniziò a leggere in modo nuovo la tradizione artistica precedente, rispondendo al desiderio di rappresentare gli uomini, gli esseri animati e le cose così come si rendono visibili agli occhi di ognuno nella loro individualità. Ma qual è il significato culturale di questo cambiamento? Attraverso la figura di Dante Alighieri, testimone e a sua volta eccezionale protagonista di quest'arte della realtà nei versi della "Commedia", la mostra propone una possibile chiave di lettura alla luce della tradizione medievale.
G. Assorati, N. Borghesi, G. del Monaco, S. Doati, E. Marchetti, F. Piazza, et al. (2011). "Non sembiava imagine che tace". L'arte della realtà al tempo di Dante.
"Non sembiava imagine che tace". L'arte della realtà al tempo di Dante
ASSORATI, GIOVANNI;DEL MONACO, GIANLUCA;MARCHETTI, ELENA;
2011
Abstract
Ci sono pochi momenti della storia dell'arte che affascinano e suscitano domande come il rinnovamento naturalistico dell'arte gotica tra Duecento e Trecento. Dopo secoli s'iniziò a leggere in modo nuovo la tradizione artistica precedente, rispondendo al desiderio di rappresentare gli uomini, gli esseri animati e le cose così come si rendono visibili agli occhi di ognuno nella loro individualità. Ma qual è il significato culturale di questo cambiamento? Attraverso la figura di Dante Alighieri, testimone e a sua volta eccezionale protagonista di quest'arte della realtà nei versi della "Commedia", la mostra propone una possibile chiave di lettura alla luce della tradizione medievale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.