Problemi di Geoingegneria: lo stoccaggio geologico della CO2 alla luce della direttiva europea 2009/31/EC. Mentre il mondo scientifico sembra ormai d’accordo sull’esistenza di un legame tra i cambiamenti climatici in atto e il livello mondiale di emissioni di gas serra di origine antropica, il dibattito scientifico e internazionale è ancora molto vivo in merito alla maggiore o minore efficacia delle possibili soluzioni e delle tecnologie più efficaci da mettere in atto per ridurre la quantità di CO2 presente nell’atmosfera, obiettivo principale del Protocollo di Kyoto entrato in vigore nel 2005. Negli ultimi anni è stata studiata e sperimentata la possibilità di ridurre la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera dai fumi degli impianti industriali o dalle centrali per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili fossili concentrandola e iniettandola in formazioni geologiche del sottosuolo. La tecnica della cattura e stoccaggio geologico della CO2 (Carbon Capture & Storage, CCS) è considerata una tecnica “ponte” nella mitigazione dei cambiamenti climatici; essa richiede valutazioni molto attente della geologia e dei regimi idrogeologici delle formazioni profonde, oltre allo studio dei rischi potenziali e alla pianificazione degli interventi più appropriati nel caso si registrino eventuali migrazioni della CO2 stoccata verso strati geologici più superficiali o addirittura fughe verso la superficie terrestre. La nuova Direttiva comunitaria (2009/31/EC del 23 Aprile 2009) sullo stoccaggio geologico del biossido di carbonio, istituisce un quadro giuridico volto a permettere l'utilizzo in sicurezza della tecnologia CCS in Europa. L'UE ha inoltre accettato di incentivare la dimostrazione del CCS tramite il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissioni (il CO2 immagazzinato in modo sicuro non sarebbe conteggiato come emissioni), autorizzando l'uso di fondi derivanti dalla vendita all'asta di quote ETS per il cofinanziamento degli impianti di dimostrazione del CCS e grazie a norme riviste in materia di aiuti di Stato. La Direttiva impone il recepimento degli Stati membri entro il 25 Giugno 2011. Anche il nostro Paese, attraverso la Legge n.99 del 23 luglio 2009 (Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonche' in materia di energia) ha individuato nella CCS uno degli ambiti prioritari di ricerca e sviluppo nel campo energetico, prevedendo altresì il finanziamento di progetti a carattere dimostrativo (cioè di impianti della potenza produttiva di ca. 300 MW). Scopo della Giornata di Studi è stato quello di fare il punto su quanto il nostro Paese, a meno di un anno dal recepimento della Direttiva, ha fatto o sta facendo per rispondere ad una serie di domande chiave fondamentali non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello economico, legislativo, normativo e sociale nel tentativo di imporre su di una opportuna scala questa strategia di riduzione dei gas serra.

E. Mesini (2010). Atti del 18° Geofluid “Problemi di Geoingegneria: lo stoccaggio geologico della CO2 alla luce della direttiva europea 2009/31/EC. PIACENZA : Piacenza EXPO.

Atti del 18° Geofluid “Problemi di Geoingegneria: lo stoccaggio geologico della CO2 alla luce della direttiva europea 2009/31/EC

MESINI, EZIO
2010

Abstract

Problemi di Geoingegneria: lo stoccaggio geologico della CO2 alla luce della direttiva europea 2009/31/EC. Mentre il mondo scientifico sembra ormai d’accordo sull’esistenza di un legame tra i cambiamenti climatici in atto e il livello mondiale di emissioni di gas serra di origine antropica, il dibattito scientifico e internazionale è ancora molto vivo in merito alla maggiore o minore efficacia delle possibili soluzioni e delle tecnologie più efficaci da mettere in atto per ridurre la quantità di CO2 presente nell’atmosfera, obiettivo principale del Protocollo di Kyoto entrato in vigore nel 2005. Negli ultimi anni è stata studiata e sperimentata la possibilità di ridurre la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera dai fumi degli impianti industriali o dalle centrali per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili fossili concentrandola e iniettandola in formazioni geologiche del sottosuolo. La tecnica della cattura e stoccaggio geologico della CO2 (Carbon Capture & Storage, CCS) è considerata una tecnica “ponte” nella mitigazione dei cambiamenti climatici; essa richiede valutazioni molto attente della geologia e dei regimi idrogeologici delle formazioni profonde, oltre allo studio dei rischi potenziali e alla pianificazione degli interventi più appropriati nel caso si registrino eventuali migrazioni della CO2 stoccata verso strati geologici più superficiali o addirittura fughe verso la superficie terrestre. La nuova Direttiva comunitaria (2009/31/EC del 23 Aprile 2009) sullo stoccaggio geologico del biossido di carbonio, istituisce un quadro giuridico volto a permettere l'utilizzo in sicurezza della tecnologia CCS in Europa. L'UE ha inoltre accettato di incentivare la dimostrazione del CCS tramite il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissioni (il CO2 immagazzinato in modo sicuro non sarebbe conteggiato come emissioni), autorizzando l'uso di fondi derivanti dalla vendita all'asta di quote ETS per il cofinanziamento degli impianti di dimostrazione del CCS e grazie a norme riviste in materia di aiuti di Stato. La Direttiva impone il recepimento degli Stati membri entro il 25 Giugno 2011. Anche il nostro Paese, attraverso la Legge n.99 del 23 luglio 2009 (Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonche' in materia di energia) ha individuato nella CCS uno degli ambiti prioritari di ricerca e sviluppo nel campo energetico, prevedendo altresì il finanziamento di progetti a carattere dimostrativo (cioè di impianti della potenza produttiva di ca. 300 MW). Scopo della Giornata di Studi è stato quello di fare il punto su quanto il nostro Paese, a meno di un anno dal recepimento della Direttiva, ha fatto o sta facendo per rispondere ad una serie di domande chiave fondamentali non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello economico, legislativo, normativo e sociale nel tentativo di imporre su di una opportuna scala questa strategia di riduzione dei gas serra.
2010
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E. Mesini (2010). Atti del 18° Geofluid “Problemi di Geoingegneria: lo stoccaggio geologico della CO2 alla luce della direttiva europea 2009/31/EC. PIACENZA : Piacenza EXPO.
E. Mesini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/104501
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