Lo studio degli andamenti dei principali steroidi coinvolti nei processi fisiologici quali accrescimento, riproduzione, controllo del metabolismo e adattamento dell’organismo all’ambiente si basano su campioni biologici quali sangue, urine, saliva, feci e latte. Da tempo nel nostro laboratorio sono stati messi a punto dosaggi in grado di determinare questi steroidi in tutti i tipi di campioni biologici sopra descritti. Queste metodiche sono risultate particolarmente utili per studiare l’attività riproduttiva. In particolare quelli messi a punto sul latte hanno permesso di studiare, su vasta scala, aspetti legati alla funzionalità ovarica in diverse specie quali capre, pecore e bovino. Negli ultimi anni il nostro laboratorio si è dedicato allo studio del cortisolo, principale ormone attivo dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. La misura dell’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) è l’approccio standard allo studio dello stress e del benessere animale negli animali domestici. Il cortisolo è fortemente condizionato dalle variazioni ambientali. Le operazioni di contenimento, necessarie per un prelievo di sangue, possono alterare in modo significativo i livelli ormonali e invalidare così i risultati. Per questa ragione abbiamo deciso di studiare questo steroide nei capelli e nei peli. Questo campione biologico risulta particolarmente interessante in quanto il cortisolo ematico viene incorporato all’interno del pelo o del cappello in accrescimento. Il cortisolo ematico si lega alla cheratina e i peli che, una volta fuorusciti dalla cute subiscono un essiccamento che stabilizza il legame. Lo studio degli steroidi in tricologia è già praticato in medicina umana. La scelta di questo campione biologico offre diversi vantaggi. I livelli di cortisolo presenti nel pelo non sono infatti influenzati dalle variazioni giornaliere. Questo permette quindi di non essere legati ad uno specifico orario di prelievo nel caso si vogliano studiare le variazioni su più giorni per ottenere un profilo. Il prelievo risulta non invasivo ed è facile da conservare e inviare al laboratorio. Non necessita, infatti, di essere refrigerato e l’unica accortezza è quella di mantenerlo asciutto. È molto importante, però, tenere presente le modalità con cui crescono capelli e peli. La raccolta di un campione di cappelli o peli comporta la presenza di una popolazione mista di cappelli o peli: quelli che hanno cessato di crescere e quelli che sono ancora in fase di crescita. I livelli ormonali trovati in questo campione daranno informazioni su un arco temporale ampio (mesi, settimane). Non possiamo infatti sapere quanto dei livelli degli ormoni esaminati derivi dai capelli o peli che hanno cessato la crescita e sono in una fase di latenza, e quanto invece derivi da capelli o peli che stanno ancora crescendo. Avremo però la possibilità di valutare se vi sia stata, in passato, una eccessiva o insufficiente attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e ciò potrebbe risultare molto utile durante l’indagine anamnestica. Per avere, invece, una maggiore correlazione tra i livelli di cortisolo in tricologia e le variazioni ambientali è necessario che il campione sia ottenuto soltanto da cappelli o peli in crescita e quindi provenienti da un zona precedentemente rasata. Si potranno così ottenere indicazioni sui livelli riferibili a periodi definiti. Una rasatura giornaliera, invece, potrà dare indicazioni sui livelli delle ultime ventiquattr’ore. Questo approccio introduce flessibilità nelle procedure di prelievo, conservazione e invio dei campioni. Inoltre potrebbe essere molto utile in studi estensivi atti a valutare le risposte dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene a variazioni dell’ambiente. Lo studio del cortisolo in tricologia è un importante ausilio di carattere oggettivo nella valutazione dell’adattamento dell’organismo all’ambiente e, quindi, utile nelle valutazioni dello stato di benessere.

NUOVO APPROCCIO NON INVASIVO PER LA VALUTAZIONE DEL BENESSERE ANIMALE / Prandi A.; Comin A.; Peric T.; Montillo M.; Omodeo S.G.. - STAMPA. - (2010), pp. 183-191.

NUOVO APPROCCIO NON INVASIVO PER LA VALUTAZIONE DEL BENESSERE ANIMALE

PERIC, TANJA;MONTILLO, MARTA;
2010

Abstract

Lo studio degli andamenti dei principali steroidi coinvolti nei processi fisiologici quali accrescimento, riproduzione, controllo del metabolismo e adattamento dell’organismo all’ambiente si basano su campioni biologici quali sangue, urine, saliva, feci e latte. Da tempo nel nostro laboratorio sono stati messi a punto dosaggi in grado di determinare questi steroidi in tutti i tipi di campioni biologici sopra descritti. Queste metodiche sono risultate particolarmente utili per studiare l’attività riproduttiva. In particolare quelli messi a punto sul latte hanno permesso di studiare, su vasta scala, aspetti legati alla funzionalità ovarica in diverse specie quali capre, pecore e bovino. Negli ultimi anni il nostro laboratorio si è dedicato allo studio del cortisolo, principale ormone attivo dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. La misura dell’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) è l’approccio standard allo studio dello stress e del benessere animale negli animali domestici. Il cortisolo è fortemente condizionato dalle variazioni ambientali. Le operazioni di contenimento, necessarie per un prelievo di sangue, possono alterare in modo significativo i livelli ormonali e invalidare così i risultati. Per questa ragione abbiamo deciso di studiare questo steroide nei capelli e nei peli. Questo campione biologico risulta particolarmente interessante in quanto il cortisolo ematico viene incorporato all’interno del pelo o del cappello in accrescimento. Il cortisolo ematico si lega alla cheratina e i peli che, una volta fuorusciti dalla cute subiscono un essiccamento che stabilizza il legame. Lo studio degli steroidi in tricologia è già praticato in medicina umana. La scelta di questo campione biologico offre diversi vantaggi. I livelli di cortisolo presenti nel pelo non sono infatti influenzati dalle variazioni giornaliere. Questo permette quindi di non essere legati ad uno specifico orario di prelievo nel caso si vogliano studiare le variazioni su più giorni per ottenere un profilo. Il prelievo risulta non invasivo ed è facile da conservare e inviare al laboratorio. Non necessita, infatti, di essere refrigerato e l’unica accortezza è quella di mantenerlo asciutto. È molto importante, però, tenere presente le modalità con cui crescono capelli e peli. La raccolta di un campione di cappelli o peli comporta la presenza di una popolazione mista di cappelli o peli: quelli che hanno cessato di crescere e quelli che sono ancora in fase di crescita. I livelli ormonali trovati in questo campione daranno informazioni su un arco temporale ampio (mesi, settimane). Non possiamo infatti sapere quanto dei livelli degli ormoni esaminati derivi dai capelli o peli che hanno cessato la crescita e sono in una fase di latenza, e quanto invece derivi da capelli o peli che stanno ancora crescendo. Avremo però la possibilità di valutare se vi sia stata, in passato, una eccessiva o insufficiente attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e ciò potrebbe risultare molto utile durante l’indagine anamnestica. Per avere, invece, una maggiore correlazione tra i livelli di cortisolo in tricologia e le variazioni ambientali è necessario che il campione sia ottenuto soltanto da cappelli o peli in crescita e quindi provenienti da un zona precedentemente rasata. Si potranno così ottenere indicazioni sui livelli riferibili a periodi definiti. Una rasatura giornaliera, invece, potrà dare indicazioni sui livelli delle ultime ventiquattr’ore. Questo approccio introduce flessibilità nelle procedure di prelievo, conservazione e invio dei campioni. Inoltre potrebbe essere molto utile in studi estensivi atti a valutare le risposte dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene a variazioni dell’ambiente. Lo studio del cortisolo in tricologia è un importante ausilio di carattere oggettivo nella valutazione dell’adattamento dell’organismo all’ambiente e, quindi, utile nelle valutazioni dello stato di benessere.
2010
Quaderno SoZooAlp n. 6: ZOOTECNICA E MONTAGNA: Quali strategie per il futuro?
183
191
NUOVO APPROCCIO NON INVASIVO PER LA VALUTAZIONE DEL BENESSERE ANIMALE / Prandi A.; Comin A.; Peric T.; Montillo M.; Omodeo S.G.. - STAMPA. - (2010), pp. 183-191.
Prandi A.; Comin A.; Peric T.; Montillo M.; Omodeo S.G.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/104158
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