Nata a Parma nel 1865, cresciuta in una famiglia di solide tradizioni mazziniane e garibaldine (il padre, Camillo, aveva combattuto al fianco di Garibaldi nel 1860 e nel 1866), Adalgisa Fochi si abilitò come insegnante negli istituti magistrali e si sposò sul finire del secolo con Stefano Berneri, figura di vivace autodidatta, impiegato in un piccolo comune della Valcamonica. Alla nascita del primo e unico figlio, Camillo, seguirono una grave crisi coniugale e la decisione di Adalgisa di andare a vivere da sola, con il suo bambino, a Milano. Nel capoluogo lombardo, cominciò a dedicarsi alla scrittura di fiabe per l’infanzia e si guadagnò da vivere come redattrice in un giornale didattico e come organizzatrice di conferenze su temi legati alla pedagogia e alle «miserie sociali». Stabilì intensi rapporti di amicizia e di reciproco sostegno con altre insegnanti precarie («insegnanti a spasso», secondo le sue parole), grazie all’aiuto delle quali, quasi come in una famiglia allargata, riuscì ad allevare il piccolo Camillo e ad affrontare l’intenso lavoro di quegli anni. Intorno alla metà del primo decennio del 900, Adalgisa decise di riprendere l’insegnamento nelle scuole governative, anche per poter contare su uno stipendio certo, e i diversi incarichi che si susseguirono la portarono a viaggiare, insieme al figlio, lungo l’intera penisola: dalla Sicilia alla Toscana, all’Emilia-Romagna, dove, a Reggio Emilia, si stabilì per alcuni anni, alla vigilia della Grande guerra, avvicinandosi al socialismo umanitario di Camillo Prampolini.

De Maria C. (2010). Attraversamenti. Adalgisa Fochi Berneri: tra impegno pedagogico, scrittura e questione sociale. ROMA : Carocci.

Attraversamenti. Adalgisa Fochi Berneri: tra impegno pedagogico, scrittura e questione sociale

DE MARIA, CARLO
2010

Abstract

Nata a Parma nel 1865, cresciuta in una famiglia di solide tradizioni mazziniane e garibaldine (il padre, Camillo, aveva combattuto al fianco di Garibaldi nel 1860 e nel 1866), Adalgisa Fochi si abilitò come insegnante negli istituti magistrali e si sposò sul finire del secolo con Stefano Berneri, figura di vivace autodidatta, impiegato in un piccolo comune della Valcamonica. Alla nascita del primo e unico figlio, Camillo, seguirono una grave crisi coniugale e la decisione di Adalgisa di andare a vivere da sola, con il suo bambino, a Milano. Nel capoluogo lombardo, cominciò a dedicarsi alla scrittura di fiabe per l’infanzia e si guadagnò da vivere come redattrice in un giornale didattico e come organizzatrice di conferenze su temi legati alla pedagogia e alle «miserie sociali». Stabilì intensi rapporti di amicizia e di reciproco sostegno con altre insegnanti precarie («insegnanti a spasso», secondo le sue parole), grazie all’aiuto delle quali, quasi come in una famiglia allargata, riuscì ad allevare il piccolo Camillo e ad affrontare l’intenso lavoro di quegli anni. Intorno alla metà del primo decennio del 900, Adalgisa decise di riprendere l’insegnamento nelle scuole governative, anche per poter contare su uno stipendio certo, e i diversi incarichi che si susseguirono la portarono a viaggiare, insieme al figlio, lungo l’intera penisola: dalla Sicilia alla Toscana, all’Emilia-Romagna, dove, a Reggio Emilia, si stabilì per alcuni anni, alla vigilia della Grande guerra, avvicinandosi al socialismo umanitario di Camillo Prampolini.
2010
In viaggio per una “causa”
111
126
De Maria C. (2010). Attraversamenti. Adalgisa Fochi Berneri: tra impegno pedagogico, scrittura e questione sociale. ROMA : Carocci.
De Maria C.
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